Palermo - Reggiana 1-2, le PAGELLE. Brunori non basta, disastro generale

Palermo - Reggiana 1-2, le PAGELLE. Brunori non basta, disastro generale

di Andrea Bosco

Ci si aspettava una conferma vittoriosa dopo le prime settimane di assestamento del nuovo corso di Mignani, invece al Barbera il Palermo cade per la settima volta in stagione, mostrando non solo la solita incapacità di compiere un salto di qualità, ma una regressione totale sotto ogni punto di vista. Una Reggiana in crisi di risultati e con diverse assenza importanti, è venuta a Palermo imponendo il suo gioco e meritando un successo di compattezza, concretezza e lucidità. Tutte componenti che i rosa oggi hanno dimenticato negli spogliatoi 

Di seguito le pagelle:

PIGLIACELLI 6 - Per un'ora di gioco è l'uomo della Provvidenza per i rosa. Nel primo tempo dopo un siluro ribattuto in qualche modo da Brunori, impedisce a Rozzio di sbloccare il match con un gran riflesso, poi all'alba della ripresa compie un doppio intervento prima deviando un cross velenoso sfiorato da Portanova, poi sul corner successivo respinte ancora il tentativo di testa di Rozzio. La sua partita da protagonista viene purtroppo macchiata dal modo poco accorto con cui gestisce la punizione del pari di Portanova, tra un posizionamento troppo defilato e una conclusione che seppur violenta non appariva così imparabile. Non può molto nel raddoppio

DIAKITÉ 5 - Il possente fuoristrada ammirato nelle prime apparizioni in rosanero sembra aver bisogno di una revisione. Fa sempre valere la sua superiorità fisica negli scontri 1vs1, ma non sempre appare reattivo nel contenere la rapida manovra avversaria.  Sembra anche aver esaurito le energie e lo spirito propositivo che lo rendevano un pericolo costante sulla corsia destra. Spinge poco e male, rallentando la manovra con movimenti compassati e passaggi troppo scolastici. Nell'1-2 di Rozzio occupa una posizione indefinita lasciando piena libertà per la conclusione 

NEDELCEARU 5 - Neanche il tempo di iniziare e si perde Gondo che taglia alle sue spalle, per poi rimediare con una buona chiusura. Partecipa alla prima spaesata mezz'ora di tutta la squadra, soffrendo le iniziative di una Reggiana che lo mette in difficoltà con i suoi uomini più scattanti. Non ha particolari responsabilità, ma non brilla per forma fisica soprattutto quando, nello scorcio finale di gara, dà costantemente l'impressione di avere un passo in meno degli avversari 

LUCIONI 6.5 - L'unico che si prende la responsabilità di osare il gioco in verticale a scavalcare la linea di pressione avversaria con lanci assolutamente precisi. Uno di questi mette Brunori davanti a Satalino per il vantaggio rosanero. Il suo ritorno in campo si fa sentire, e dopo una prima fase in cui anche lui sembra disorientato, prende le misure e contiene Gondo con un piena autorevolezza. L'ultimo a mollare, anche quando c'è proporsi in avanti, ma il suo spirito battagliero da solo può fare poco.

LUND 6 - Questa nuova disposizione tattica lo solleva da pesanti responsabilità difensive che comunque onora in modo positiva quando necessario. Come al solito dialoga con Di Francesco a sinistra, e tenta qualche interessante soluzione con sprint sulla fascia e cross. Quando salta l'uomo crea sempre spazi e superiorità numerica, e in un Palermo così scarico offensivamente questo basta per una sufficienza piena

GOMES 5.5 - Non gli si può rimproverare la mancanza di impegno, e il suo senso tattico è superiore a quello di tutti i compagni di reparto, ma escludendo qualche timido tentativo di verticale tra le linee dà un contributo abbastanza debole alla proposta offensiva del Palermo. Molto più macchinoso e lento del solito, dà sicuramente ordine in mezzo al campo, ma con un compagno di reparto più abile e puntuale nel giostrare il gioco anche il suo lavoro verrebbe valorizzato di più

HENDERSON 4.5 - Solita gara a cui purtroppo lo scozzese ci ha abituato da mesi: prestazione impalpabile, con passaggi elementari, tanta corsa a vuoto, molte idee e poca concretezza.

Nulla di troppo inedito, poi però all'ora di gioco arriva la frittata che fa crollare la sua valutazione: Gondo gestisce un pallone al limite, non ha soluzioni ed è troppo lontano dalla porta. Aspetta solo che qualcuno intervenga in modo abbastanza brusco da regalargli una punizione. Ed ecco che Henderson, di colpo e senza un motivo logico, affonda in tackle sulle gambe dell'ivoriano. Intervento ingenuo, scomposto e non necessario. E il calcio qui punisce sempre, infatti dalla punizione che ne consegue Portanova pesca il jolly e regala il pari ai suoi.

BUTTARO 5 - Ci hanno provato più volte a convincerci che sia così duttile da sapersi adattare a qualsiasi ruolo, e la sua attitudine volitiva è una buona argomentazione, ma poi la fredda, insensibile realtà si palesa e apre a tutti gli occhi. In una squadra che ha disperato bisogno di estro e rapidità, Buttaro non è l'elemento giusto per ricoprire quel ruolo di esterno offensivo. Le sue capacità indubbie come difensori lo aiutano nel lavoro in fase di ripiegamento, ma non ha il passo, la qualità e semplicemente le caratteristiche per essere una risorsa decisiva in zona offensiva, pur mettendoci tutta la buona volontà. L'unico capace di coniugare sacrificio, copertura e imprevedibilità in quel ruolo è Di Mariano, che purtroppo non sarà disponibile per qualche settimana. A questo punto sarebbe il caso di valutare una variazione di modulo.

DI FRANCESCO 5.5 - Chiariamolo, ha le sue responsabilità, perché un calciatore del suo livello può e deve dare un apporto più significativo, soprattutto perché dà costantemente l'impressione di poter inventare qualche giocata micidiale, da un momento all'altro. Solo che quel momento si spegne sempre sul nascere, e la sensazione di incompiutezza nella sua prestazione è palpabile. Va detto che questo ruolo ibrido, un po' esterno, un po' mezzala, un po' seconda punta non giova alla fluidità del suo gioco, e sembra creargli solo molta confusione. Il talento di Di Francesco è materiale che può dar vita ad opere decisamente più ammirevoli di questa.

MANCUSO 5 - Anche questo esperimento può essere archiviato. L'esordio con la Samp e in parte Cosenza avevano illuso di aver trovato in questa coppia d'attacco una svolta tattica per dare sostegno a Brunori, creando al contempo più soluzioni offensive, ma più passa il tempo più è evidente che questa convivenza non abbia i requisiti necessari ad essere portata oltre. Prestazione anonima del numero 7, avulsa spesso dalla manovra, quasi fuori contesto e quando Brunori gli serve una palla interessante da attaccare nell'area piccola non ha la prontezza per crederci davvero. Tanto sbiadito, da risultare trasparente 

BRUNORI 7 - L'unico faro in un mare in tempesta dove le navi si schiantano inesorabilmente contro gli scogli. Il Capitano prova a far valere le sue doti da leader tecnico, gestisce molti palloni spesso fuori dalla trequarti avversaria, fa a sportellate, prende falli, cerca il fondo e crossa, ma predica spesso nel deserto. Al 36esimo, per la prima volta, viene servito davanti a Satalino da un lancio millimetrico di Lucioni, che lui addomestica con un controllo a seguire da fantascienza, saltando il portiere e mettendo in porta. Il VAR è benevolo e non gli toglie il merito di una simile perla. Nella ripresa ci prova quasi più di impeto che di lucidità, e complice la frustrazione, non gestisce sempre in maniera ottimale quei palloni che riceve al limite dell'area. Ma da un attaccante da 20 gol a stagione, anche mezze disgraziate come le ultime due, non si può pretendere altro.

SUBENTRATI

SOLERI 5 - Ha esaurito quella spinta adrenalinica che gli consentiva di fare la differenza da subentrato. Respinge di testa un pallone che Rozzio spedisce poi in porta per il vantaggio granata, si sostituisce a Satalino parando un tiro di Brunori diretto probabilmente in rete, e manca un'occasione potenzialmente ghiotta non molto dopo. Per il resto qualche movimento, tanta corsa a vuoto e tanti antipici frutto di una rivedibile gestione delle sue capacità fisiche.

INSIGNE 5 - Entra come se il risultato fosse acquisito, per l'intensità e il piglio che mostra. Sfoggia tutto il suo consueto repertorio con vani tentativi di imbucata e classiche giocate a convergere verso il centro cercando il secondo palo con cross troppo morbidi. Sembra anche poco solido fisicamente, e perde qualche scontro corpo a corpo

RANOCCHIA 5.5 - Meriterebbe un S.V. per evitargli un'insufficienza per cui non ha grosse colpe. Pensare che dopo un mese di stop possa rientrare con la squadra in svantaggio e risolvere la partita è una visione troppo ottimista, e infatti non paga.

CHAKA TRAORÉ 5.5 - I suoi giudizi ormai si possono ricopiare di settimana in settimana. Entra, si piazza sull'esterno, cerca di ballare la samba contro difensori che al primo tunnel ti fanno tornare sulla terra. Resta nell'ombra per la maggior parte del tempo, poi accenna qualche guizzo frizzante, ma l'esito è sempre lo stesso. Inconcludente 

SEGRE 5.5 - Retrocesso ormai nelle gerarchie, viene schierato sul risultato di parità in un ruolo anche per lui imprecisato, e cerca di mettere in campo la sua verve agonistica, ma non è messo nelle condizioni di esprimersi come sa. E in una simile situazione di squadra forse sarebbe il caso di rimetterlo al suo posto nell'undici titolare