Palermo - Pescara '83-'84. La manita che alla fine fu un saluto.

Alla fine di quella stagione il Palermo scivolò dal quarto al quartultimo posto e scese in C1 dopo undici anni consecutivi in serie B.

Palermo - Pescara '83-'84. La manita che alla fine fu un saluto.

Quella mano aperta che i tifosi mostravano agli avversari con fierezza, divenne il saluto anche alla serie B, mentre il Palermo scese in C1, alla fine di una stagione che lo aveva visto addirittura quarto in classifica. Contro il Pescara alla Favorita la doppietta di Volpecina (nella foto), il gol di La Rosa, il rigore di De Stefanis e l'autogol di Joriatti furono solo un'illusione. La gara di ritorno finì 3-1 per gli Abbruzzesi e il Palermo nell'anno successivo giocò in C1/B. Giampaolo Montesano, Gianni De Biasi, Carlo Odorizzi e Giacomo Modica non riuscirono nell'impresa salvezza e iniziò così uno dei periodi più bui della società. I Rosanero incassarono 32 reti, mettendone a segno appena 30. Ciò che è accaduto allora serve a ricordare che una rondine non fa primavera e che, senza società solide alle spalle e giocatori che amano la maglia e i suoi colori, ancorché con una tifoseria che non molla anche di fronte ai record negativi, non si ottengono i risultati sperati. A Genova domenica scorsa la squadra ha portato a casa una vittoria tanto insperata quanto rocambolesca ed è parso che i padroni di casa abbiano totalmente perso la testa negli ultimi secondi di gara. Una vittoria che fa morale, senza dubbio, ma che non pare convincere limitatamente al gioco espresso. Da qualche parte si doveva pur iniziare e un 4-3 fuori casa è un passo che, dopo nove sconfitte di fila, fa respirare un po' d'aria pulita a giocatori e tifosi. Ma basterà ad innescare un trend positivo? E Corini, giovane allenatore ma veterano sui campi di calcio, smaltita la gioia dei tre punti, avrà ben messo a fuoco le potenzialità dei giocatori per gli impegni futuri? Giovedì al Barbera arriva il Pescara che ha bisogno di punti almeno quanto il Palermo che rincorre la prima vittoria casalinga. I tifosi sperano in una bella prestazione, magari non con cinque gol, ma trattasi di scontro diretto con una concorrente per la salvezza e perdere in casa sarebbe devastante.