Palermo, Pagellone 2024 - CENTROCAMPO: fiore all'occhiello, ma la rosa non sboccia
Il centrocampo rosanero è indubbiamente il reparto con maggiore qualità e cifra tecnica, ma le peculiarità dei singoli non hanno dato i frutti sperati
di Simone Ciappa
Un 2024 dal sapore nettamente amaro per il Palermo F.C. che tra il girone di ritorno della passata stagione e l'attuale campionato di Serie B 2024-2025 ha disatteso totalmente le aspettative poste sul club targato City Football Group, gravitando ad oggi in una posizione di classifica al disotto delle previsioni iniziali, rispetto alle ambizioni annunciate dalla società di Viale del Fante prima dell'avvio della stagione in corso. Background, alto lignaggio e cifra tecnica di assoluto livello dei singoli profili che compongono l'organico, non sono bastati nell'anno solare ai tre allenatori che si sono alternati al timone della squadra rosanero, da Corini a Mignani (seppur per una breve parentesi di due mesi), fino all'attuale tecnico, Alessio Dionisi. L'ex Sassuolo, che non è certamente esente da colpe per la valutazione di alcune scelte tecniche compiute, come i suoi predecessori paga certamente alcune valutazioni errate compiute in sede di calciomercato dall'area tecnica, che ha visto avvicendarsi l'ex ds Leandro Rinaudo e l'attuale manager Morgan De Sanctis.
Tra i reparti che hanno garantito un rendimento certamente ben più alto alla squadra rosanero, ma comunque inferiore rispetto al tasso qualitativo dei singoli, il centrocampo rosanero è il fiore all'occhiello di questa squadra. Nel 2024 è comunque una rosa che non è mai riuscita a sbocciare, al netto di individualità di spessore ed esperienza di alto livello per la categoria.
STULAC
Il calciatore sloveno ex Empoli, doveva essere il faro del centrocampo rosanero. Il talento del playmaker classe 1994 non è mai emerso del tutto con la casacca rosanero addosso. Soltanto due lampi in due stagioni tribolate, in seguito ai continui infortuni che hanno tenuto lungamente lontano dalle scelte tattiche il talento ex Empoli. Vanno però ricordate le due magie su punizione, entrambe durante la scorsa stagione: contro lo Spezia, con il 2-2 agguantato dai rosanero grazie ad una perla dello sloveno al minuto 104'. L'altro, il gol vittoria contro la Cremonese al fotofinish dei minuti di recupero dello scontro diretto con la formazione grigiorossa. L'avviarsi alla nuova stagione 2024-2025 faceva presagire che Stulac potesse prendere in mano le chiavi del centrocampo, anche grazie al fatto che alla guida tecnica dei rosanero è arrivato Alessio Dionisi, che lo sloveno conosceva profondamente per essere stato sotto le sue direttive nell'esperienza vissuta con la maglia dell'Empoli. Così non è stato, con le valutazioni dello stesso tecnico toscano, che hanno indotto l'area tecnica rosanero a trovare altra destinazione al centrocampista, trasferitosi poi alla Reggiana, sua squadra attuale.
SARIC
Lo strapotere fisico ed il dinamismo che il centrocampista bosniaco ha sfoggiato in Italia con la maglia dell'Ascoli, a sono un vago ricordo. Le doti caratteristiche del mediano classe 1997 non sono mai esplose, anche in questo caso per una lunga serie di infortuni e, forse, anche per alcune vicissitudini di altra natura, che dall'approdo in rosanero ad oggi non hanno mai dato modo al centrocampista di mostrare a pieno il suo valore.
SEGRE
L'ex Torino è stato un plus per il centrocampo rosanero. Corsa, dinamismo e fisicità al servizio della squadra, con una ottima dote d'inserimento in chiave offensiva che fino alla scorsa stagione gli è valso il titolo di vice-capocannoniere del Palermo con 7 reti. Il 2024 non è però finito come la sua precedente annata in rosanero. Il centrocampista piemontese, nonostante l'inamovibilità all'interno dello scacchiere tattico di Dionisi, non ha ancora trovato la continuità realizzativa, restando fermo ad un solo gol fin qui messo a segno, ma l'impegno e la forza fisica del calciatore classe 1997, specie i centimetri messi a disposizione nel fulcro del terreno di gioco, sono linfa vitale per il centrocampo rosanero.
GOMES
L'approdo al Palermo direttamente dalla casa madre, Manchester City, ha fatto sperare in un talento puro made CFG. Così, Claudio Gomes si è dimostrato con il passare del tempo, conquistando Corini prima, e successivamente Dionisi, ricevendo sia la passata stagione che all'inizio dell'attuale le chiavi del centrocampo rosanero. Dinamismo, esplosività e duttilità tattica, sono le caratteristiche che hanno permesso al centrocampista francese di essere essenziale nello scacchiere tattico rosanero, almeno fino alla gara esterna contro il Frosinone. Allo "Stirpe, infatti, il numero 6 rosanero ha disputato la sua ultima apparizione da titolare, per lasciare spazio al fosforo ed ai piedi educati di altri suoi compagni di reparto, perdendo però la possibilità di tenere in campo un recuperatore di palloni essenziale, specie in alcune tipologie di sfide, nonostante l'ex giovanili del PSG, sia stato il calciatore cresciuto in maniera esponenziale, sia tecnicamente, sia qualitativamente in maglia rosanero.
HENDERSON
L'ex Empoli approdato alla corte rosanero sarebbe dovuto essere un plus per la categoria, ma la stagione scorsa ha dimostrato prestazioni altalenanti, nonostante il bagaglio tecnico individuale. Il calciatore scozzese, entrato nel vortice di negatività della squadra, a fine stagione è poi rientrato al club toscano, nonostante le sue 31 presenze in rosanero, tra regular season e playoff, condite da 1 gol in campionato, non convincendo a pieno la società di Viale del Fante.
COULIBALY
Tra i rinforzi dello scorso mercato invernale, arrivato dalla Salernitana, il calciatore senegalese avrebbe dovuto, potenzialmente, rinforzare la squadra rosanero. I presupposti potevano essere dei migliori, ma i continui infortuni patiti in maglia rosanero, così come durante la sua precedente stagione in Campania, hanno mozzato le due prestazioni nella sua breve esperienza nel capoluogo siciliano. Le 19 presenze con soli 747' ed una sola marcatura al suo attivo, hanno dunque determinato il suo ritorno al club granata, non riscattandone quindi cartellino.
RANOCCHIA
Presentatosi al pubblico siciliano con 4 gol in cinque gare, dopo la sessione invernale scorsa, l'ex Juventus rappresenta un calciatore polivalente all'interno del puzzle rosanero. Già con Corini, e con Dionisi adesso, il numero 10 mostra di avere piede educato e profondità di manovra, specie nella verticalità del servizio per i suoi compagni di squadra. Le realizzazioni d'inizio anno, sono però un lontano ricordo del jolly di centrocampo classe 2001, reinventato playmaker basso da Dionisi, dalla gara contro la Sampdoria, per dare maggiore fluidità e geometrie grazie al fosforo ed alla cifra tecnica del centrocampista ventitreenne.
VERRE
Terza esperienza nel capoluogo siciliano, tra i compagni di reparto, l'ex Sampdoria è colui che più di tutti conosce l'ambiente. Doti sopraffine, DNA geometrico e velocità di pensiero in fase di impostazione e rifinitura nell'ultimo passaggio, hanno fatto sì che il numero 26 vestisse nuovamente la maglia del Palermo. Il problema serio sono le condizioni fisiche, che non permettono al centrocampista romano di poter essere al 100%. Il 60% che Dionisi ha avuto a disposizione fino a poche settimane fa aveva anche portato i suoi frutti, reinventando un reparto tutto nuovo con Ranocchia vertice basso e Segre in mediana, mentre lo stesso Verre agiva da collante con il reparto offensivo. Se solo il calciatore trentenne avesse integrità e continuità fisica, i tre anni di contratto sottoscritti sarebbero più che giustificati.
VASIC
L'investimento di circa 3 mln di euro (2 fissi + 1 di bonus) fatto dal club di Viale del Fante sul calciatore ex Padova non ha ancora portato i suoi frutti. Il talento cristallino e la duttilità tattica restano spesso tra i campi della CFA di "Torretta" durante la settimana. Le capacità e le doti individuali non mancano, ma il centrocampista italo-serbo avrebbe forse necessità di fare esperienza verso altri lidi, per maturare calcisticamente, oltre che per mettere minutaggio in un campionato complicato come la Serie B.
BLIN
L'ultimo entrato in casa rosanero tra i centrocampisti, è l'ex Lecce, Alexis Blin. Approdato in Sicilia durante la sessione estiva di mercato, l'ex capitano giallorosso doveva essere un plus per il centrocampo rosanero. Leader dentro e fuori dal campo con la capacità tattica di rompere sul nascere la manovra offensiva avversaria e di cercare la ripartenza. Ed in fondo così è stato fino alla gara contro la Juve Stabia, dove il centrocampista francese ha purtroppo rimediato un serio infortunio al bicipite femorale sinistro, con conseguente ricostruzione mediante intervento chirurgico, che tiene dunque ancora fuori dal terreno di gioco il centrocampista 1996.
Le caratteristiche tecniche individuali di ogni singola pedina del centrocampo rosanero, raccontano di un reparto potenzialmente invulnerabile, che spesso è stato l'arma vincente del Palermo. Nel computo dell'anno solare 2024, al netto di infortuni, scelte di mercato forzate o vere e proprie incognite su alcuni interpreti, il voto conferito al reparto di centrocampo è di 5,5.