La filosofia del percorso

La filosofia del percorso

di Andrea Bosco

Pazienza e comprensione sono virtù che spesso si rischia di trascurare, complice probabilmente una realtà moderna che viaggia ad altissima velocità, lasciando indietro chiunque non riesca a tenere il passo. E questa frenesia talvolta si può ritrovare anche nel calcio, fenomeno popolare che sa essere riflesso della società in cui viviamo. 

E mister Corini di questa pazienza è promotore da tempo, fin da quando, ad agosto, invitava tutti i membri dell'universo rosanero a credere nel lavoro suo e della squadra, insistendo sui concetti di percorso e consolidamento. Ad oggi non possiamo non riconoscergli di aver avuto la forza e il coraggio di restare aggrappato alla propria filosofia, sbandando, limandola nel tempo, ma senza mai perdere di vista il focus di questa stagione: permettere alla squadra di crescere e arrivare nella fase calda della stagione ancora in corsa per la promozione. 

Sono diversi gli elementi della rosa ad aver mostrato una chiara evoluzione negli ultimi mesi, da Segre a Gomes, passando per il capitano Brunori, senza dimenticare elementi come Nedelcearu, da probabile partente ad affidabile colonna difensiva, e Di Mariano, il più emblematico tra gli esempi di perseveranza; lui che con la piazza della sua città non era mai riuscito a instaurare un reale rapporto di affetto, nonostante l'innegabile impegno, e che ieri, uscendo dal campo dopo l'ennesima prestazione convincente, ha ricevuto gli applausi dei 30 000 del Barbera. 

La passione spesso offusca una visione lucida delle cose, e l'immenso amore del pubblico rosanero verso il Palermo può portare ad analisi impulsive, parziali, comprensibilmente guidate dalle emozioni;  ma è proprio in questi momenti di serenità ed entusiasmo che si può vedere nei calciatori quell'umanità di cui talvolta ci si dimentica, quando si commette l'errore di considerarli automi inviolabili. I meccanismi che muovono una squadra di calcio sono complessi e delicati, non sempre funzionano come si vorrebbe, ma avendo qualità, coesione e tenacia, al momento opportuno l'intero sistema inizia a girare quasi in automatico, e ogni singolo ingranaggio trova la condizione ideale per esaltare le proprie caratteristiche. E poco importa se Brunori non sorride sempre o se Gomes si fa prendere dal panico con la porta spalancata davanti a sé: ognuno, con la propria identità e umanità, sta permettendo all'intero macchinario di procedere verso quel traguardo che tutti oggi meritiamo di tagliare.