Il retroscena: Zamparini scelse i convocati contro il Napoli e Salernò penso alle dimissioni

Nuovo caos in casa rosanero, Repubblica racconta un episodio avvenuto alla vigilia della trasferta in Campania

Sono passati due giorni dalla partita dello Stadium contro la Juventus. IPalermo di Diego Lopez è uscito sconfitto ma, complici i ko di Crotone ed Empoli negli anticipi del sabato, la situazione in classifica è rimasta invariata e quindi, a 13 partite dal termine del campionato, i rosa si ritrovano ancora a -8 dalla zona salvezza. L'arrivo del tecnico argentino sulla panchina dei siciliani sembrava avesse portato una nuova verve e i 4 punti ottenuti contro Napoli e Crotone avevano, seppur in maniera modesta, riacceso le speranze dei tifosi. Proprio contro i partenopei al San Paolo, il Palermo aveva centrato un importantissimo pareggio, mostrando un atteggiamento difensivo compatto e solido, mai visto in questa stagione. Dalle colonne di Repubblica di questa mattina, però, viene fuori un episodio riguardante proprio la partita contro gli azzurri. Il quotidiano, infatti, racconta di una telefonata burrascosa fatta dal presidente Maurizio Zamparini al suo nuovo allenatore alla vigilia del match, in cui imponeva a quest'ultimo di rivedere le scelte dei convocati: nella lista diramata dal tecnico in un primo momento, infatti, mancavano Stefan Silva Toni Sunjic (uniche due operazioni in entrata del mercato di gennaio). Dopo la telefonata, però, improvvisamente i due calciatori vennero inseriti nell'elenco e "sparirono" Accursio Bentivegna Roberto Vitiello. L'intervento del presidente non piacque affatto al direttore sportivo Nicola Salerno, che pensò addirittura a dimettersi e che, infatti, non partì insieme alla squadra per la trasferta di Napoli. L'episodio poi rientrò e non se ne seppe nulla fino a questo momento. Si tratta solo dell'ultimo esempio, in ordine di tempo, di una gestione societaria insostenibile che, nell'ultimo anno e mezzo, ha destabilizzato ambiente e squadra e che, soprattutto, ha creato un strappo non più ricucibile tra tifosi e club