IL PAZIENTE ZERO

IL PAZIENTE ZERO

IL PAZIENTE ZERO

Un corto realizzato dal nostro direttore, Manuel Mannino, e dall'attore Gabriele Cicirello per Lockdown - Corti in Quarantena.

 

Sono il numero uno.
Anzi, lo zero.

 

In ogni caso il primo che lo ha portato nelle vostre case. E nelle strade, sotto le scarpe. L’ho messo in mezzo agli abbracci. Persino tra le parole.

Avrei potuto avvertire, certo. Pronto, sono il paziente zero, arrivo!

E però io ero esausto. Pieno. Sazio di tutto questo.

 

Necessità. Urgenza.


Ora lo avete capito.
C’era troppa abitudine, noia, ripetizione.
Ogni mattina guardare le lancette e pregare che facessero in fretta.
E dalla finestra dell’ufficio piccolo, grigio, puzzolente, guardarvi correre, sui marciapiede pieni di merda, per l’ultimo modello di un telefono con cui farvi foto tristi sorridenti. Da lassù sembravate le formiche quando ne pesti una e le altre scappano in tutte le direzioni.

 

Necessità, urgenza.


Non mi voleva bene più nessuno. Neanche mia madre.
Alla mia festa di compleanno è venuto solo il mio cane. La mia donna? Ho smesso di immaginarla ancora prima di conoscerla.
Nessuno, nessuno. Nessuno da portare a teatro, al concerto, al ristorante, a bere fuori. Nessuno con cui ballare, dormire, giocare.

E allora nessuno. Non ci va più nessuno. Un metro di distanza sarà poco.

 

E’ tutto merito mio, presidente. A tutti serviva un controllo costante, capillare, preciso.
Vuoi andare a fare la spesa? Stampa, compila, firma.
Devi andare a lavoro? Stampa, compila, firma.
Compila. Firma.

Vi servivano i domiciliari, il balcone come lungomare. Vi servivano quattro pareti per riconoscervi. Senza specchiarvi e ogni giorno avere l’impressione di stare di fronte ad uno sconosciuto.

 

Necessità, urgenza.


E tutti questi morti. Guarda, la vita com’è fragile. Tornerete ad abbracciare la mamma, a chiedere scusa, a stringervi la mano.
Tornerete a volervi bene. A risparmiare. A risparmiarvi.

Presidente, è tutto merito mio: quest’Italia migliore l’ho fatta io.