Higuain come Diego. E Napoli vola

Higuain come Diego. E Napoli vola

L'ultimo duello. Nel giorno dei record, vedi casualmente Totti che tocca quota 600 presenze a Roma, Gonzalo Higuain allunga con 33 reti la classifica marcatori. La vittoria del Napoli conseguita sul Torino non sorprende: i partenopei sono davvero "Higuain-dipendenti". L'argentino quando si materializza diventa inarrestabile. In Piemonte prima tenta dal limite di trafiggere Padelli, poi segna su assist di Hamsik al 20' e non contento, impegna diverse volte il portiere granata con tiri dalla distanza. Novanta minuti intensi, in cui il Napoli ha "mille paure”, ma la canzone diceva anche "mille colori", quei colori capaci di illuminare le notti grazie a individualità che fondono due destini in uno solo. Higuain, dopo le tre giornate di squalifica si riprende il suo campionato, quello in cui è andato a segno sei volte consecutive eguagliando Maradona. Segnare contro il Frosinone all'ultima giornata in una città come Napoli lo farebbe entrare nelle grazie dei vicoletti di San Gregorio Armeno, stavolta vestito di seta e con un canto che ne stimola l'abiocco.
Prima dell'ozio però occhi puntati sulla Roma. I giallorossi sono lupi affamati, delusi dalle promesse di Garcia e adesso riscattati da Spalletti che ha compiuto miracoli. Undici punti dalla Juve fanno riflettere su un tardivo intervento della presidenza nel cambiare allenatore, ma le regole sono regole e bisogna accettare la realtà dei fatti. Higuain come da principio è il carnefice e potrebbe esserlo fino alla fine, il Clint Eastwood sicuro di sè, che sa esattamente dove colpire. Sarri nei panni di Sergio Leone è pronto per la nuova pellicola: quella del secondo posto.