Cassa integrazione e Naspi, cosa prevede il decreto Maggio

Cassa integrazione e Naspi, cosa prevede il decreto Maggio

La fase 2 avrà inizio il 4 maggio. Il Premier Conte, con l’annuncio di qualche giorno fa in conferenza, ha illustrato le tappe per la fase di convivenza del virus.

 

Nuove aperture, leggera libertà degli spostamenti e nuovi aiuti alle famiglie e i cittadini in difficoltà.

In una accurata analisi di Open vengono illustrati nel dettaglio i punti della bozza del decreto di maggio.

Si tratta di 44 norme in un provvedimento di oltre 50 miliardi di euro per sostenere economia, imprese e i cittadini del paese nel momento delicato provocato dalla pandemia di Coronavirus e dal conseguente lockdown.

La ministra del Lavoro e delle Politiche sociali Nunzia Catalfo ha dichiarato che questo decreto, che andrà al Consiglio dei ministri la prossima settimana, servirà per dare sostegno a circa 19 milioni di persone.


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Vediamo, nel dettaglio, i punti di quella che è la bozza del decreto di maggio.

 

Come già anticipato nei mesi scorsi, nasce, a partire da maggio e per i tre mesi successivi, il ‘’reddito di emergenza’’, ovvero un sostegno economico, che va dai  400 ad un massimo di 800 euro , per i nuclei familiari che non usufruiscono del bonus di 600 euro.

Le domande per richiedere il reddito di emergenza (Rem) dovranno essere presentate entro luglio dai beneficiari dei nuclei familiari residenti in Italia e che hanno registrato, prima di maggio, un reddito mensile inferiore ai 400 euro. L’indicatore Isee, inoltre, non deve essere superiore ai 15 mila euro.

Per quanto riguarda il reddito di cittadinanza, cambiano i criteri: lo si può chiedere con un Isee fino a 10mila euro e un patrimonio fino a 50mila euro (prima era 30mila)

 

MASCHERINE OBBLIGATORIE- Nella bozza del decreto, spazio anche all’obbligo di mascherine chirurgiche «per tutti i lavoratori e i volontari, sanitari e non», inclusi quelli addetti a «servizi domestici e familiari», in caso di impossibilità «a mantenere la distanza interpersonale di un metro». Le aziende, pubbliche e private, sono tenute ad assicurare «la sorveglianza sanitaria eccezionale dei lavoratori maggiormente esposti a rischio di contagio, in ragione dell’età o della condizione di rischio derivante da immunodepressione, anche da patologia COVID-19».


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Fino al 31 luglio viene estesa inoltre l’equazione quarantena=malattia. I contributi per la sicurezza e potenziamento dei presidi sanitari, inoltre, vengono destinati non solo alle imprese, ma anche agli enti del terzo settore. «La sospensione dei versamenti delle ritenute, dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi per l’assicurazione obbligatoria viene ulteriormente estesa per esempio ai servizi degli istituti di e prorogata fino al 30 giugno».

 

ASSEGNO DI INVALIDITÀ E 600 EURO-. A differenza del reddito di emergenza, i famosi 600 euro saranno cumulabili con l’assegno di invalidità. I 600 euro verranno erogati a chi li ha ricevuti a marzo anche per il mese di aprile, mentre per le partite Iva in crisi lavorativa a causa del Covid, si legge nella bozza, dovrebbe essere riconosciuta una indennità di 1000 euro per il mese di maggio.

 

CASSA INTEGRAZIONE- I datori di lavoro che quest’anno «sospendono o riducono l’attività lavorativa per eventi riconducibili all’emerge nza epidemiologica da COVID-19, possono presentare domanda di concessione del trattamento ordinario di integrazione salariale o di accesso all’assegno ordinario». Il Governo decide inoltre di prolungare di  diciotto settimane il periodo possibile per la cig, che nel decreto Cura Italia ammontava a un massimo di nove settimane. L’estensione vale anche per le aziende i cui dipendenti erano già in cassa integrazione.

 

Integrazione salariale anche nel caso di aziende che debbano sospendere o ridurre l’attività lavorativa «a causa dell’impossibilità di raggiungere il luogo di lavoro da parte dei lavoratori alle proprie dipendenze, domiciliati o residenti in Comuni per i quali la pubblica autorità abbia emanato provvedimenti di contenimento e di divieto di allontanamento dal proprio territorio, disponendo l’obbligo di permanenza domiciliare in ragione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19».


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CONGEDI PER I GENITORI- A partire dal 5 marzo e fino al 30 settembre 2020, «e per un periodo continuativo o frazionato comunque non superiore a trenta giorni», i genitori di figli e figlie fino ai 12 anni che lavorano del settore privato o nella pubblica amministrazione hanno diritto a fruire, si legge nella bozza del decreto, «di uno specifico congedo, per il quale è riconosciuta una indennità pari al 50% della retribuzione».

 

E per chi, genitore di sedicenni, voglia rimanere a casa a causa delle scuole chiuse,  viene data la possibilità di farlo senza retribuzione e con il diritto a non essere licenziato. Sono previste, inoltre, anche detrazioni fiscali fino a 300 euro per i centri estivi per i figli fino ai 16 anni. Lo sconto fiscale vale per le spese sostenute nel 2020 per le famiglie con redditi fino a 36 mila euro e si può usufruire per la parte di spese non coperte da «eventuali altri contributi pubblici».

 

RADDOPPIO BONUS BABYSITTER-I genitori, in alternativa al congedo, possono optare per un bonus babysitting (esteso ai centri per l’infanzia e ricreativi, di cui evidentemente si suppone la riapertura) che passa da 600 a 1.200 euro. «Per i lavoratori dipendenti del settore sanitario, pubblico e privato accreditato, appartenenti alla categoria dei medici, degli infermieri, dei tecnici di laboratorio biomedico, dei tecnici di radiologia medica e degli operatori sociosanitari, il bonus per l’acquisto di servizi di baby-sitting per l’assistenza e la sorveglianza dei figli minori fino a 12 anni» passa da mille a 2 mila euro. Per il personale sanitario poi si aggiungono altre 12 giornate di permesso retribuito per i mesi di maggio e giugno.

 

PROROGATA NASPI- Come anticipato dal Ministro dell’economia Gualtieri. ci sarà una proroga per la Naspi in scadenza. Per chi percepisce oggi l’assegno di disoccupazione fruirà di una proroga di altri due mesi.

 


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