Arrivederci, eroi. Il Palermo cambia pelle

Arrivederci, eroi. Il Palermo cambia pelle

Si chiude un ciclo durato quasi quattro anni. Da Petralia Sottana a Roma, passando per Manchester: tutto sull’unico denominatore di colore rosa e nero.

Nasce, cresce e si trasforma: in tre fasi, su tre categorie diverse, nello spazio di quattro stagioni il Palermo ha lentamente cambiato pelle, è maturato, ha visto il fondo per conoscere il punto più basso dal quale ripartire. E lo ha fatto grazie ai tanti giocatori che indossando la maglia rosa si sono vestiti della grande responsabilità di riportare la città rosa là dove il calcio del Palazzo non la voleva più. 

Ce l’hanno fatta, non senza difficoltà, in una maratona tortuosa, cadendo tante volte e sempre rialzandosi, attraversando il sentiero scosceso dei Dilettanti e la strada buia della Serie C, fino al trionfo luminoso e inaspettato. Sempre da protagonisti, nel bene e nel male.

Oggi salutano perché il lavoro è compiuto e il punto più alto, per loro, è raggiunto: dopo Andrea Accardi e Manuel Peretti, ceduti rispettivamente al Piacenza e alla Recanatese, ai saluti anche Roberto Crivello, ad un passo dal Padova, e Roberto Floriano, che andrà al San Giuliano City. In attesa di chiudere le cessioni di Masimiliano Doda, verso Imola, ed Edoardo Lancini, su cui hanno messo gli occhi tanti club di C e qualcuno in Cadetteria.

Si esaurisce così anche l’ultimo pezzo del principio rosanero post fallimento: c’è una strada nuova da percorrere, con volti nuovi e rinnovate ambizioni. Tenendo ben presente che se guardare a questo futuro è possibile il principale ringraziamento va proprio a chi oggi, rappresentando il passato, saluta.