«Rigore si sposi con lo spirito umanitario». Parola a Musumeci

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Il presidente della regione Nello Musumeci è intervenuto in conferenza stampa per parlare dell'emergenza Coronavirus.

 

Poco fa ho scritto una lettera al ministro dell’Interno a proposito delle centinaia delle persone che da ieri mattina stazionano nel piazzale di Villa San Giovanni, diretti in Sicilia. Si tratta di persone che non avevano titolo per entrare in Sicilia e continuano a non avere titolo: non avevano titolo per arrivare a Villa San Giovanni, hanno raggiunto quelle località senza trovare alcune resistenza o posto di blocco, come invece avrebbe dovuto fare lo Stato a seguito dell’ordinanza mia, della Regione Calabria e del governo nazionale. Ordinanza che impedisce ai cittadini di passare non solo da una regione all’altra, ma da un comune all’altro.

 

E ancora...

«In quel piazzale purtroppo – ha continuato – ci sono anche nuclei familiari con bambini e donne in stato di gravidanza e anziani. Non sappiamo se affetti da particolari patologie. Hanno già passato una notte in automobili, rischiano di passare una seconda notte. La linea della fermezza è nota, le leggi vanno rispettati da tutti: sapevano che non si poteva attraversare lo stretto di Messina, i controlli non ci sono stati. Io ho fatto quello che si doveva fare da Presidente della Regione. Ho protestato in maniera ferma e determinata nei confronti del ministro dell’Interno. Dopo si è determinata la presenza di 200 unità, rimaste lì perché non possono entrare in Sicilia. Io non ho autorità per farli entrare in Sicilia, perché i poteri sono dello Stato».


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La proposta al Ministro.

«Il rigore deve sposarsi allo spirito umanitario, non possiamo far finta di niente: tutti siamo genitori, tutti siamo figli e sappiamo quanto sia difficile per quelle persone restare lì. Così abbiamo deciso di scrivere al ministro dell’Interno, dicendo che lo Stato ha determinato questo assembramento e lo Stato deve risolvere il problema. Abbiamo suggerito di acquisire una struttura recettiva, dove ospitare almeno le famiglie che hanno persone fragili, come donne incinte, bambini e anziani».

 

Infine, conclude il presidente.

 «Per i cittadini, ospitati in albergo e residenti in Sicilia, si fa carico la Regione Sicilia degli oneri. Per il resto si fa carico lo Stato. Abbiamo il dovere di mettere questa gente in quarantena, perché non sappiamo quale sia il loro stato di salute. Credo che i problemi vadano affrontati, e un governatore della Sicilia non può abbandonarsi a facili considerazioni, e lo fa con lo stile che caratterizza la condotta di ciascuno di noi. Sono convinto che il ministro voglia farsi carico di questa misura; chi non accetta la quarantena, si assume la responsabilità delle proprie scelte. Chiunque da ieri in poi fino a quando finisce l’emergenza va controllato in Calabria, ma nemmeno a Villa San Giovanni».


 

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