Che la stagione del
Palermo sia disastrata e sciagurata è sotto gli occhi di tutti, ma la cosa che ci sorprende è che sia in atto un vero e proprio "
dramma", una farsa a cui nessuno di noi avrebbe voluto assistere.
Zamparini, ancora in vena di "capricci", ha richiamato
Ballardini, lo stesso che aveva litigato con
Sorrentino e che aveva ricevuto un
ammutinamento colossale da tutta la squadra, che dopo la vittoria contro il Verona gli aveva letteralmente voltato le spalle.
Un segnale? Una punizione? Un modo per sparare ancora sulla croce rossa?
Ballardini torna a
Coccaglio, nello stesso luogo in cui qualche mese prima era stata decretata la sua epurazione.
Un altro ritiro, ancora con lui, tra strette di mano di facciata e iprocrisia infinita, per preparare la peggiore sfida che il calendario avrebbe mai potuto regalare, in questo momento del campionato.
Qualcuno si aspettava che Sorrentino pagasse per la presa di posizione di qualche mese fa. E invece no,
paga Gilardino.
Il campione del mondo, capocannoniere della travagliata stagione rosanero, va in panchina.
Chi lo ha deciso?
Di certo il presidente non l'ha mai sponsorizzato, anzi...
Facile fare due più due, ma il risultato non è detto che sia quello che noi tutti conosciamo. L'unico quattro certo, in questa situazione, è il numero dei gol incassati dal Palermo, che però, è giusto scriverlo, sul risultato di 1 a 0 per la
Juventus, non ha giocato male. Poi il crollo. E i cambi.
Molte cose non quadrano. Su tutte salta all'occhio
l'ingresso di La Gumina nel secondo tempo. Perché è vero che il gioiellino palermitano è stato capocannoniere del
torneo di Viareggio, ma è anche vero che è molto giovane e che lo stadio di Torino fa paura anche ai "grandi". Inoltre, se Zamparini avesse obbligato Ballardini a rinunciare a Gilardino, probabilmente avrebbe imposto
Balogh, visto che lo sponsorizza in ogni dove. La logica avrebbe detto di mandare in campo il giocatore più esperto, quello che contro i bianconeri ha giocato tante battaglie, uno dei pochi tra i rosanero che sappia come si fa gol.
Staccandoci dalla partita contro la Juve, ma restando all'attualità, resta un mistero il
mancato ricorso da parte della società
Palermo calcio, dopo la decisione dei giudici di vietare l'ingresso dei tifosi allo stadio per
Palermo - Atalanta, in seguito ai disordini di due domeniche fa.
Zamparini probabilmente era preoccupato di
ulteriori sanzioni. Ma il ricorso, soprattutto per
rispetto dei tifosi palermitani perbene (e sono tanti), andava fatto. Ma ultimamente (o meglio da sempre),
conta più il portafoglio che il cuore. Ed è forse questa la più grave "sindrome" di cui soffre il nostro amato Palermo, l'assenza totale di sentimenti. Se a ciò aggiungiamo la
mancanza di progettualità ed organizzazione, nonché la scarsa razionalità, il dramma è servito.
Sembra quasi che tutti i personaggi di questa storia "recitino a soggetto", che ognuno abbia scelto un copione e lo interpreti secondo un suo schema mentale; stiamo assistendo a "
pura follia", che parte dal padre padrone e si irradia pian piano a tutti i componenti della storia. D'altronde tutto questo bailamme ricorda molto
le novelle di Luigi Pirandello. Teatro dell'assurdo, a cui nemmeno il grande scrittore avrebbe saputo dare una trama così intrecciata. Peccato che il gioco del calcio sia altro e non una commedia.
Questa farsa ha
un solo personaggio in cerca d'autore, ed è
Maurizio Zamparini, proprietario di un "
Palermo giocattolo", che è riuscito a distruggere inesorabilmente tutti i consensi che in questi anni si era guadagnato in città. Questo club, ormai, fa divertire solo lui. Pian piano, infatti, si sta logorando la pazienza di tutti coloro che nei colori rosa nero si identificano, con fede e passione.
La
serie B sembra ormai una certezza e non tanto per il calendario, che sulla carta non è così tremendo per i rosanero, ma per ciò che è al momento il Palermo: "
na varca scurdata!"
Michele Sardo