Tutti pazzi per La Grotteria

Gennaio 2002, un gol dell'argentino decise la sfida contro l'Empoli del temutissimo Di Natale.

Tutti pazzi per La Grotteria

Nome e cognome tradiscono origini italiane. Non c’è da meravigliarsi: Luis Borges diceva che gli argentini non sono altro che italiani che parlano spagnolo. Ma quando lo vedi Christian La Grotteria sembra più un cileno: carnagione scura, capelli neri come il carbone, due occhi grandi così. Per lui impazziranno anche le tifose.
E’ cresciuto nell’Estudiantes, il club della “garra” e delle “streghe”: la “Bruja” e la “Brujita”, papà e figlio Veron. E’ un insieme di talento e verve agonistica e La Grotteria se li porta in Italia, con tutta una serie di soprannomi: il Gaucho, il Pampa, il cavallo della Pampa, il cavallo pazzo.
Il 13 gennaio 2002, in serie B, a Palermo arriva l’Empoli. C’è l’amato Berti in porta, ci sono Maccarone (c’è ancora oggi) e Bresciano. Un giovane Tavano siede in panchina. Ma c’è soprattutto lui da temere: Totò Di Natale.
La cavalleria rosa è guidata da Cappioli e Bombardini e quando ci sarà da saltare la staccionata si potrà contare sul nostro cavallo pazzo. Un anno prima Sensi e D'Antoni l'avevano preso dall'Ancona oltre tre miliardi di lire, una cifra record per la serie C. E’ il 32’ del primo tempo: Amerini si vede respingere un tiro da Berti, recupera il pallone e guarda in mezzo. Il cross per La Grotteria è perfetto; il gaucho stoppa di petto, fa una torsione del busto e calcia: la mette nell’angolo. Ne nascerà un assedio ma il fortino regge.
La Serie resterà la B ancora per poco: il viaggio in A partirà dalla Z dell’imperatore. Intanto, però, tutti pazzi per il “cavallo pazzo”.

L'autore cura la pagina Facebook "US Città di Palermo history"