Totti, 300 gol con la Roma

Totti, 300 gol con la Roma

Pollice, indice e medio. Chissà a chi era rivolto quel gesto di Francesco Totti, dopo la rete del momentaneo pareggio della Roma. Il manifesto dei 300 goal in A era indirizzato al pubblico in estasi oppure a un certo Rudi dall'accento francese, ma dalle movenze spagnoleggianti? Il capitano giallorosso, dopo tre giornate in panchina, è tornato nel contesto che più di tutti gli appartiene: l'Olimpico. Ci mette poco, troppo forse, per rispolverare la pagina più gloriosa della storia giallorossa del XXI secolo. Trentasei minuti per riprendersi quella corona perduta, un goal che suona come uno schiaffo, un bacio mandato al figlio che dall'alto della tribuna sventola la maglia dei 300 goal in carriera, indice di quella storia.

Una gioia contenuta, quasi stizzito Totti che trattiene l'emozione, o forse semplicemente si tratta del carisma di un campione che è sicuro di sé, come se non avesse nulla da dimostrare se non un amore incondizionato verso il popolo in festa. Dopo 72 minuti standing ovation per una sostituzione che lascia l'amaro in bocca, forse la trama di quella storia poteva ancora tenere svegli i piccini sognanti. Invece d'improvviso tutto si ferma a come ci eravamo lasciati, Edin Djeko riappare per una fugace avventura, ed il finale non si scardina dall'equità ormai decisa. Francesco Totti nel frattempo però, ha già detto la sua. Quella mano in alto a indicare i 300 goal saranno sufficienti per rivederlo in campo contro il Carpi?