Sfogo Sorrentino, pericolo anarchia?
Manuel Mannino
Non abbiate paura, tifosi rosanero di tutto il mondo. Quando la bomba è stata sganciata e ha colpito resta poco da fare. Schelotto arriva tra le macerie: il massimo che può fare è provare a smaltirle. Che rimangano rovine e rottami di quel che fu è evidente, e ciò non trova spiegazione soltanto nella bassa qualità della rosa, quanto, se non soprattutto, nell'anarchia dichiarata ai riflettori domenica pomeriggio da Sorrentino. Ufficiale da qualche ora, ma di fatto orchestrata ed instaurata all'indomani della cacciata di Iachini.
Peccato che qualcuno gioisca delle parole dure e definitive del capitano. Perché anarchia vuol dire anche disintegrazione e confusione: si potrebbe dire (in termini gentili) che ognuno fa quel che gli pare. E sì, gente come Sorrentino non ha bisogno di guide perché è già una guida, qualcun altro sa dare il massimo in ogni circostanza, ma la maggior parte dei giocatori di questa rosa ha bisogno di un allenatore. E ha bisogno di rispettarlo affinché abbia il suo rispetto. Non può succedere che il capitano di una squadra di serie A vada ai microfoni al posto del mister per esonerarlo. Non può succedere perché si crea un precedente pericoloso.
Adesso che Ballardini è stato messo alla porta, immagino che con un allenatore argentino che non ha idea di cosa sia la serie A, affiancato dal vice Iachini alla sua prima esperienza, in uno spogliatoio autogestito e frazionato, possiamo stare più tranquilli.
Intanto, per questa settimana, l'antidoto alla frustrazione sarà riguardare tante volte l'intervista eroica di Sorrentino. Per il prossimo esonero ci inventeremo qualcos'altro.
Sorrentino dribbla gli ostacoli: foto di Pasquale Ponente.