Qualcosa è cambiato
Per tradurre il concetto tramite metafora: se l'obiettivo del Palermo sta bollendo in pentola, la vittoria di Piacenza rappresenta un ingrediente fondamentale per una perfetta cottura. Si chiama consapevolezza.
Tema. Immaginiamola stessa squadra, nuovi acquisti inclusi, sullo stesso campo, contro lo stesso avversario, appena tre mesi fa. Svolgimento: felici di un pareggio sofferto. Invece ne è corsa di acqua sotto i ponti rosanero. C'è una fiducia ritrovata che oggi va oltre le difficoltà. Un primo tempo opaco non si traduce irrimediabilmente in un risultato negativo. Non più. Un'idea non efficace nelle scelte iniziali non viene esasperata contro ogni evidenza. Non più. È dunque un Palermo che non ha dimenticato come si soffre e ha imparato a reagire, a trasformarsi, a non accontentarsi nemmeno inconsciamente.
Ne è manifesto la vittoria esterna – l'ultima quando tutti si era un po' più giovani – contro l'amica Feralpisalò: forfait di Gomes e cambio tattico che nel primo tempo ha favorito il gioco concreto dei padroni di casa; poi l'intervallo e un passo indietro per farne due in avanti, in contro alle certezze costruite nelle ultime settimane. Verso il buono che regala il nuovo padrone della fascia destra e il buonissimo che offre il gioiello a tutto campo, che più si avvicina all'area avversaria, più cresce la convinzione che la palla possa entrare in porta.
Consapevolezza, allora. Di un potenziale compresso che conserva ancora una spinta da esplodere; dei propri vecchi difetti da limare, una settimana dopol'altra, finché non si traformino in opportunità; di un obiettivo che non si può più nascondere dietro frasi di circostanza. È in pentola, sta cuocendo. E aspetta una nuova, scintillante, più alta fiamma.