Palermo, un anno di sofferenza. E un 2017 tra dubbi e speranze

Dodici mesi complicati, con la grande gioia della salvezza in extremis. Gennaio decisivo per riconfermarsi tra le grandi.

Palermo, un anno di sofferenza. E un 2017 tra dubbi e speranze

Un'annata di sofferenza. Di difficoltà. Eppure, ancora tra i cieli (bassi) dell'Olimpo del calcio nazionale. Dopo dodici mesi tiratissimi, il Palermo si affaccia al 2017 con la speranza di mantenere la Serie A e la paura di non farcela. I dubbi ci sono, i limiti tecnici della rosa allestita a suon di scommesse in estate sono palesi, i numeri e la classifica non aiutano ma il mercato di gennaio ha il potere di fare tanto. Oppure di non spostare neppure una virgola. Tra 72 ore si apriranno le danze, esattamente tra un mese sarà possibile tracciare un bilancio.

 

E a quel punto si potrà cominciare a ragionare sulle effettive chances salvezza della squadra di Corini, ultimo allenatore di un anno contraddistinto dai continui avvicendamenti sulla panchina rosanero. In principio fu Ballardini, dopodiché Viviani, Schelotto, Tedesco, Bosi, Iachini, Novellino e nuovamente Ballardini. L'esperimento De Zerbi a precedere il secondo avvento del Genio. Che ha avuto il merito di metterci ardore e passione, ridando ambizione e coraggio a un ambiente da parecchio tempo sull'orlo di una crisi di nervi.

 

La spaccatura tra tifoseria e società è, oramai, palese e per fare quadrato era necessario affidarsi a un personaggio carismatico. Una delle poche scelte azzeccate dal club di viale del Fante nell'arco di un 2016 avaro di soddisfazioni e con una serie di record negativi che sono storia recentissima. Da salvare la mini striscia positiva che in piena primavera ha permesso al Palermo di guadagnarsi la permanenza tra le grandi. Ma i miracoli, per definizione, accadono una tantum. Senza una strategia risulta alquanto complicato sperare in un futuro roseo. Nel 2017 servono risposte sinora nascoste dietro tanti, se non troppi, punti di domanda.