Palermo, sosta e famiglia. Floriano si racconta

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Arrivato a Palermo da circa tre mesi, Roberto Floriano è già entrato nel cuore dei tifosi e della classifica marcatori del Girone I di Serie D (sei gol messi a segno).

Dopo aver cominciato la stagione con la maglia del Bari, l'esterno ha sposato questa nuova avventura rosanero diventando subito decisivo.

 

Floriano, autore di una tripletta contro il Nola, ultima squadra affrontata dal Palermo prima della sosta dei campionati, ha parlato ai Corriere dello Sport di questo momento che sta vivendo l’Italia a seguito del Nuovo Coronavirus:

 

«Sto bene, ci alleniamo per ora, l’avversario oggi non è il Savoia ma un momento assai delicato per tutta l'Italia. Si parla di contagi in aumento. Vivo in famiglia, preoccupato per quello che potrebbe succedere. Convinto però che si possa superare l’emergenza, seguendo rigorosamente ogni regola»

 

#IORESTOACASA

 «Resto a casa con Stefania, mia moglie, e Sofia che ha tre anni. I miei genitori abitano a Legnano: ho raccomandato loro di non uscire e di non sottovalutare la situazione anche perché si trovano nella zona più critica e hanno un’età per cui bisogna stare attenti, soprattutto la mamma che è sofferente –ha dichiarato- . Ci sentiamo spesso anche con mio fratello Dario. Sono sereni. Però, ho parlato con tanta gente che ha paura. Paragone con la guerra? Guerra diversa, ma ci sta».

 

COME PASSARE IL TEMPO

«Casa e stadio finché ce lo permettono. Con mia moglie, facciamo provviste per una settimana. La prima cosa appena sveglio? Il termometro. Un obbligo. Poi via al campo. Con i compagni, possiamo frequentarci solo al lavoro. Si ride, si scherza ma con un atteggiamento prudente specialmente negli spogliatoi –ammette-. Poi, ognuno a casa. Al rientro, con Stefania, parliamo della giornata, coccole per la bimba, televisione per le notizie, un riposino, un paio di serie tv e studio. Mi sono iscritto all’ultimo anno, on line, per diplomarmi in Amministrazione, finanza e marketing, vedo di affrettare i tempi».

 

CAMBIAMENTI

«Se può cambiare la carriera una situazione del genere? Anche la vita. Bisogna avere senso di responsabilità. Ai nostri nonni hanno chiesto di andare in guerra, a noi di stare sul divano. Non credo sia così terribile. Basta con la disinformazione. Dobbiamo guardarci dentro e non comportarci da egoisti».

 

 

CONSEGUENZE DELLA SOSTA

 «Se la sosta ci condiziona? Sì. Quando vinci 4-0, con una super prestazione, vorresti proseguire e tagliare il traguardo. La partita ci manca. Dobbiamo crearci continue motivazioni. Oggi, però è in gioco la vita. E’ quella la prima sfida da superare».

 

DESTINO DEL CAMPIONATO

«Non so quale sia la cosa giusta. Vorrei solo che finisse l’emergenza per ricominciare normalmente. In certi casi, il fatto sportivo passa in secondo piano. Il campionato? Vorrei trionfare sul campo per la nostra soddisfazione e quella dei tifosi».

 

LA TRIPLETTA

«Palermo mi piace, vorrei arrivare fino in fondo al progetto. E continuare a suon di triplette come l’ultima partita. La prima la segnai dieci anni fa con la Colognese, questa è la seconda, alla mia età non posso aspettare un altro decennio».

 

OBIETTIVO DOPPIA CIFRA

 «Arrivarci, da gennaio e per un esterno, sarebbe un bel risultato. Mancano otto partite, vedremo quando e se si giocherà».

 

PREOCUPPAZIONE E LAVORO

«La preoccupazione per quel che avviene in Italia tocca tutti. Speriamo passi. Lavoro? Finché possiamo farlo noi ci alleniamo Ma siamo prudenti nello spogliatoio»

 

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