Palermo, Pergolizzi e l'attualità rosanero. Parla Ferrante
Il calciatore rosanero Andrea Ferrante, ospite della trasmissione Siamo Aquile, ha parlato del momento in casa Palermo, della prossima sfida e di questi primi mesi in Sicilia.
Sto vivendo bene questa stagione, lavoro ogni giorno per ritagliarmi il posto in quadra.
In una piazza come Palermo devi fare per forza bene, spero di avere più spazio.
Sull'amico Felici.
Sono contento che Mattia stia facendo davvero bene.
Desiderio.
Sarebbe il mio sogno partire titolare al Barbera.
Su Pergolizzi.
Il rapporto con il mister è buonissimo, è una persona schietta che ti dice tutto in faccia. Mi ha detto che in allenamento devo essere più continuo, forse è per questa ragione che ancora devo avere la mia opportunità.
Atteggiamento.
Cerco sempre di andare al massimo in allenamento perché é fondamentale, la cosa più importante.
Su Santana.
Mario è eccezionale sia come persona che come calciatore. Secondo me è il più forte della squadra, si vede che ha tanta esperienza.
Continua...
I compagni con più esperienza ci danno sempre l'esempio e si sono messi a nostra disposizione sin da subito. Sono veramente eccezionali.
Il tifo per la Roma.
Totti per me è tutto, il calcio, un idolo, il calciatore più forte di tutti i tempi.
Ho passato con lui un pomeriggio a Trigoria e fatto foto e autografo.
È unico, dopo l’allenamento è stato mezz’ora con i tifosi.
Il suo addio alla Roma.
Dispiace, lui ama la Roma più di noi. Per non esser tornato ci sarà un motivo.
De Rossi?
Insieme a Totti sono stati la Roma.
Andavo allo stadio per loro.
Su Florenzi.
È un bel giocatore ma non lo rivedo come Totti e De Rossi.
Pellegrini...
Rispetto a Florenzi lo vedo più attaccato alla maglia, ha più voglia di dimostrare a tutti che può fare bene e ci è riuscito.
In conclusione, il ricordo dell'infanzia e dei primi calci al pallone.
Da bambino uscivo il pomeriggio con il pallone e mi vedevo con i miei amici e stavamo due/tre ore a giocare a pallone: ci giocavamo i gelati, le pizzette o le caramelle. Ero in una società vicino casa, avevo un bel rapporto con il mister e i compagni: dopo un anno ci siamo trasferiti in un’altra squadra.
In seguito sono passato al Savio per cinque stagioni: poi quest’estate il presidente mi ha chiamato dicendomi: "Preparati vai a Palermo".
È successo in due giorni. All’inizio ero in prova ma tutto è stato fatto in pochissimo tempo.