A tutto Mirri. Dai contatti con Preziosi al progetto stadio

Nell'edizione odierna del Giornale di Sicilia c'è una lunga e interessante intervista di Carlo Brandaleone del presidente del Palermo Dario Mirri, il quale ha raccontato tutto quello che c'è da sapere non solo sul Palermo attuale, ma anche di cosa è successo in passato con la vicenda degli stipendi per evitare la penalizzazione e dei progetti futuri, compreso stadio e centro sportivo.
Lìintervista a Mirri inizia proprio con l'idea di prendere il Palermo dopo il fallimento grazie a Rinaldo Sagramola:
«È stato lui a convincermi, con tenacia e competenza – ha detto Mirri parlando dell’ad rosanero -. Se non avessi avuto al fianco una persona di cui fidarmi ciecamente non sarei qui. Lui voleva tornare a Palermo, vuole vivere qui, conosce le potenzialità di questa città e alla fine l’ha spuntata. È vero e ci abbiamo già lasciato i primi due milioni e ottocentomila euro. Però questa cosa volevo farla, mi sembrava doveroso anche per la città provare a creare qualcosa di diverso nel calcio. Qualcosa che potesse rivalutare la città di Palermo, penso che lo sport possa servire anche a questo, come un messaggio culturale. Non si capisce perché il Palermo sia fallito? Vero, neppure io che ho seguito la vicenda da vicino ho capito cosa sia accaduto alla fine. A chi sia servito questo fallimento. Penso che sapremo la verità solo grazie alle carte giudiziarie quando cominceranno i processi».
PREZIOSI
«Io da solo non l’avrei fatto. E penso nessun imprenditore serio. C’era però Preziosi che diceva di potere vendere il Genoa. Se l’avesse venduto, io sarei entrato con una quota di minoranza. Anche una buona parte dei due milioni e ottocentomila euro versati a febbraio per evitare la penalità l’avrebbe dovuta versare Preziosi. Non lo ha fatto, ma cercherò di recuperarli in ogni modo. Se Preziosi era stato contattato da Foschi? Sì, però poi venne a cercare me tramite un comune conoscente».
CAMPIONATO
«Dobbiamo assolutamente vincere il campionato. Non abbiamo alternative, non possiamo fare due anni di Serie D. Spero di poter portare presto la squadra in B. Poi se non avrò la possibilità per programmare la promozione in A proverò a cederla a chi ne avrà i mezzi. Il Palermo deve stare stabilmente in Serie A. Potrei anche guadagnarci; noi ci mettiamo il cuore nelle cose ma siamo imprenditori».
STADIO E CENTRO SPORTIVO
«Per lo stadio dobbiamo capire cosa fare. È splendido ma deve essere rifatto e costa tantissimo tenerlo aperto. Penso che Palermo non abbia bisogno di un nuovo impianto. Vorrei una soluzione come quella di Udine o Frosinone, abbiamo già la documentazione. Voglio rifare il “Barbera”, con 10 milioni verrebbe tutto nuovo. Il centro sportivo va fatto con almeno quattro campi. Abbiamo individuato un’area vicina al velodromo, vedremo… ».
AZIONARIATO POPOLARE
«Non sta andando bene con l’azionariato popolare, che si chiude il 30 ottobre. So che si è raccolto poco e rischiamo una brutta figura. I tifosi preferiscono spendere nell’abbonamento che dà un beneficio immediato piuttosto che fare parte di un progetto più lungo».
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