Marconi, l'uomo della pioggia
Eroe dei due mondi, cioè delle due categorie che vestendo la sua maglia numero 15 ha attraversato da assoluto protagonista, tanto nei momenti difficili, quanto - soprattutto - negli attimi
decisivi per il trionfo.
Ivan Marconi da Brescia, classe '89: lui nasceva e intorno a sé il mondo cambiava velocemente e
per sempre.
Non che si possa parlare di pregiudizio, o di sfiducia a priori, ma uno come Marconi, che non si
presenta con curriculum scintillante e palmares
gonfio, l'amore di una piazza come quella rosanero se lo deve conquistare sul campo,
settimana dopo settimana, col sudore che impregna la casacca.
Non gli è servito troppo tempo: con la faccia pulita, i modi gentili, il parlare moderato e lo stare in campo complice dei desideri che ogni tifoso esprime mentre spinge la propria squadra verso l'obiettivo: Marconi non tira via la gamba, nei campi polverosi dei balconi-tribune come nei
prati illuminati dai grandi riflettori, se c'è da usare un po' di mestiere, sa come si fa.
"Storia diversa per gente normale,
Storia comune per gente speciale".
Si prende in prestito il verso genovese per raccontare tutta l'ordinarietà di un calciatore pronto a raccogliere lo
straordinario quando la storia lo decide.
Quando il piede di un difensore e la mano di una Santa si intrecciano nel miracolo sportivo;
quando l'acqua dal cielo sembra una cascata ma sai aprire l'ombrello e ripararti in un colpo di
testa cieco e un po' ignorante; quando il vento sposta la palla, i tifosi zuppi, la mischia
folle in area, il liscio, l'altro, il rimpallo e tu, eroe dei due mondi, cioè delle due categorie, sei lì
- sempre lì - pronto a conquistare l'urlo della tua curva.