Marco Baroni, l'uomo giusto per la risalita?
L'attuale allenatore del Benevento è la prima scelta per la panchina del Palermo
Il Palermo è ancora in attesa di definire il closing per il passaggio del club a Baccaglini. La società sta cominciando a costruire la squadra sul futuro e la prima scelta riguarda il nuovo allenatore.
Il candidato numero uno è Marco Baroni, attualmente allenatore del Benevento. La squadra giallorossa è a un passo dalla promozione in Serie A, le basterà non perdere contro il Carpi in casa nella finale di ritorno dei play off di B.
Baroni, classe 1963, è un allenatore che sa usare bastone e carota: all'esterno il suo atteggiamento mette tranquillità ma nello spogliatoio riesce a utilizzare proporzionalmente bocca e orecchie. Un allenatore che sa lavorare molto bene con i giovani, basti vedere i suoi successi con la Juventus Primavera tra il 2012 e il 2013 ( Torneo di Viareggio e Coppa Italia), ha avuto anche la possibilità di allenare in Serie A proprio i bianconeri: il suo era tra i nomi candidati a sostituire per un breve periodo Antonio Conte coinvolto nell'inchiesta di Cremona sul calcioscommesse.
Baroni si può definire un allenatore offensivo, ma che allo stesso tempo cerca di dare equilibrio alla squadra: i moduli prediletti sono il 4-3-3 e il 4-2-3-1, il suo gioco si basa sugli esterni e un centrocampista dai piedi buoni (nella squadra campana attualmente gioca Viola, vecchia conoscenza del Palermo). Il suo Benevento insieme alla Spal è stata l'autentica sorpresa di questa stagione di serie B (campionato chiuso al quinto posto con 65 punti in classifica) e ora è a un passo dal sogno della Serie A, che sarebbe una vera e propria impresa: Baroni è riuscito in un anno a portare ad alti livelli una squadra neopromossa dalla Lega Pro.
Per un Palermo che deve ripartire da zero, puntando su giovani promesse affiancate da giocatori d'esperienza, scegliere Baroni potrebbe rivelarsi una mossa giusta. Anche lo stesso tecnico apprezzerebbe un trasferimento nel capoluogo siciliano vista la sua passione per il mare e per gli sport come vela e windsurf. Un amore, quello per il mare, che è sempre legato al calcio e lui stesso ha spiegato il motivo in un'intervista a «Tuttonovara», nel periodo in cui allenava la squadra piemontese (2015-2016): «Il mare ha molte cose attinenti a quello che è la conduzione di una squadra. La capacità di un'allenatore è quella di alzare le vele quando il vento soffia ed è il momento di andare e riuscire anche a vedere quando arrivano i problemi. In mare, come nel calcio, quando ti arrivano addosso è tradi, per questo bisogna prevederli così come bisogna prevedere se arriva la burrasca per abbassare le vele»