L'ex giocatore del Palermo
Fabio Liverani è intervenuto ai microfoni del Giornale di Sicilia e ha espresso il suo
parere sulla squadra del tecnico Ballardini: “Dare un giudizio su questa squadra è molto difficile. Sarei presuntuoso a fare commenti su giocatori che non conosco. Il Palermo ha preso
Gazzi, un usato sicuro. Ha un’ottima intelligenza tattica e grande esperienza. Credo vedremo un Palermo che giocherà per la salvezza. La società sta costruendo una squadra che non può ambire ad una classifica diversa. La lotta per non retrocedere sarà dura”.
Da una squadra in difficoltà, a un club che non regala ai tifosi cosa desidera: “
Credo che le società abbiano anche il dovere di far sognare i propri tifosi. Fermo restando che un presidente come Zamparini, in Italia, dà solidità economica e continuità al progetto. Ecco perché bisogna sapere guardare anche il bicchiere mezzo pieno - ha dichiarato l'ex centrocampista rosanero -. Tuttavia al tifoso piace sognare ed evidentemente questo Palermo, attualmente, non convince. Spetta alla squadra, a suon di buone prestazioni, il compito di far innamorare i tifosi. Ricordo quell’entusiasmo che solo Palermo sa dare. L’immagine dell’
Olimpico pieno in quella finale di Coppa Italia me la porterò sempre scolpita dentro di me”.
Infine ha parlato del
mercato del Palermo e degli innesti che potevano servire alla causa rosanero: “Io avrei speso qualcosa per
Cigarini. Un giocatore di grande talento ed esperienza. Il Palermo ha perso un giocatore importante. Poi c’è
Valdifiori che però ha una trattativa già avviata col Torino e il Napoli non sembra che lo ceda. Altri bravi registi in Italia non ce ne sono.
Marrone va sperimentato dato che in Serie A non ha avuto grande continuità. Tutto dipende da che tipo di mediano cerca Ballardini. So che Ballardini crede molto in questo gruppo. Poi è normale che ogni allenatore si aspetti dalla società dei calciatori in grado di far fare alla squadra un salto di qualità. Fermo restando che oggi bisogna guardare i bilanci e le questioni economiche. Certo, se guardiamo al passato, il Palermo di cinque-sei anni fa targato Ballardini era tutta un’altra cosa rispetto a questo. Altri tempi»