Jacopo Segre è cresciuto tantissimo e va all'arrembaggio
C'è davvero tanto, tanto di Jacopo Segre nella crescita di questo Palermo. Un po' mediano, un po' trequartista, un po' mezzala, un po' tanto centometrista: non abbiamo sottomano le percentuali e le statistiche sulla tenuta del passo e sui km percorsi dall'ex Perugia, ma siamo sicuri che siano tantissimi. Ex Perugia che per caratteristiche adesso sembra un po' ricordare il miglior Gregorio Luperini, che a Perugia adesso c'è andato anche se in terra umbra non se la stanno passando molto bene in termini di classifica.
Ma Segre e Luperini sono pronfondamente diversi, nella dedizione, nel sacrificio e nella gestione dell'inserimento senza palla in fatto di tempi e spazi. Segre, pur non giocando da trequartista fisico alla Kevin Prince Boateng al Milan, ha ormai guadagnato i galloni di corsaro d'arrembaggio in area, e si crea almeno un'occasione e mezza a partita.
Se la crea col cuore, con la corsa ma soprattutto con la tecnica: perché non serve necessariamente avere il piede di Andrea Pirlo e le doti da pivot di Andrés Iniesta. Alle volte basta essere funzionali ad un determinato tipo di calcio, avere abnegazione e capacità di sacrificio e soprattutto sapersi mettere a disposizione dell'obiettivo comune.
E nell'arrivare a questo punto della sua crescita Segre è stato abile a capire come economizzare meglio i suoi scatti, le sue diagonali, i suoi inserimenti, correndo sempre tantissimo ma senza esagerare e senza arrivare sfinito a fine partita. Questo Palermo, quello che bene sta facendo nelle ultime uscite, passa anche dall'enorme crescita di un Jacopo Segre versione pirata.