Il portiere del presente e futuro. A tutto Pelagotti

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Protagonista della puntata di Siamo Aquile di questa settimana è il portierone del Palermo, Alberto Pelagotti, vera certezza di Pergolizzi e del Palermo che sarà dei prossimi anni. 

 

Pelagotti ha affrontato tantissimi temi: dal momento delicato che si vive in Italia con l'emergenza Coronavirus che ha fatto slittare i campionati all'obiettivo del Palermo, la promozione in Serie C:

 

«Sono venuto a Palermo convinto di trovare tanti tifosi, ma così tanto entusiasmo non pensavo di trovarlo. Per me è un punto di arrivo, sono estasiato dalla gente e dalla città. Se rimarrò l'anno prossimo? Certo, se vogliono (ride), sono venuto qui non per la D, ma per risalire. Licata? Fra le sconfitte non ci ha fatto male, ma l'atteggiamento visto in campo ci ha dovuto fare ricompattare, l' ci siamo dovuti parlare guardandoci negli occhi. Sorrentino? Vorrei prendere da lui il carisma e la grande personalità oltre che il talento, ma il carisma è l'aspetto che lo ha reso più grande»-

 

RAPPORTI

«Sono legato con tutti, ho un ottimo rapporto con gli under: Fallani, Langella, Peretti. Fallani è partito non benissimo, ma è migliorato tantissimo. Buon portiere fra i pali e piano piano sta diventando un portiere. La cosa che gli manca è la personalità, ma facendo il portiere gli verrà. Nello spogliatoio sono quello che fa più casino, cerco di dare entusiasmo a tutti i ragazzi. La squadra è stata costruita benissimo, i direttori (Sagramola e Castagnini) hanno trovato il meglio che c'era. Sono convinto che se vincessimo il campionato loro faranno grandissime cose. Per noi non è stato semplice, ci siamo dovuti calare nella categoria, abbiamo trovato campi non adatti. Secondo me anche squadre di Serie A farebbero fatica».

 

NUOVI ARRIVI

«Ci hanno portato punti alla lunga, alla fine hanno fatto la differenza. Penso a Silipo con quel tiro a giro contro il Biancavilla, Lucca anche è molto forte. Floriano è il sostituto naturale di Santana, ma è devastante e sta facendo la differenza. Il caso di Cittanova? Prima si parlava di pietre, poi di gommini. Lì ci sono state accuse che mi hanno fatto pensare, mi tiravano pietre in campo. L'arbitro addirittura voleva sospendere la partita. Il rigore contro il Roccella? Avevo la sensazione che lo sbagliasse. La partita di Torre Annunziata? Pensiamo partita per partita, per noi sarà come le altre, dobbiamo andare lì e fare il nostro gioco. Sappiamo che se vinciamo o non perdiamo ci sono buone possibilità di salire».


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