Gnahoré segna e convince, ma perché gioca poco?

Il centrocampista francese è stato autore contro il Brescia di una grande rete

Gnahoré segna e convince, ma perché gioca poco?

Nella vittoria del Palermo contro il Brescia a distogliere l'attenzione è stato il centrocampista francese Eddy Gnahoré. Il classe '93 è entrato all'ottantanovesimo e in quattro minuti scarsi si è fatto notare con un gran gol da fuori area, una botta dai trenta metri che non ha lasciato scampo a Minelli regalando il 2-0 e chiudendo di fatto la partita dopo tante occasioni sprecate. 

 

Tedino, nelle ultime tre partite, lo ha lasciato in panchina preferendogli Chochev, Jajalo e l'adattato Coronado a centrocampo. Ieri Gnahoré ha preso il posto proprio del brasiliano subentrando a Nestorovski con il passaggio di Moreo in attacco e di Coronado alle sue spalle. Quattro minuti, forse, possono bastare per far capire al tecnico rosanero che può considerare il francese per le prossime partite come potenziale titolare, magari con un Coronado più avanzato. Con lui il centrocampo potrebbe essere più fisico. Gnahoré ha dimostrato, nei suoi 1073 minuti giocati tra campionato e Coppa Italia nelle sedici presenze complessive, di abbinare gran fisico, interdizione a giocate di alta qualità e ottima corsa. Fin qui l'ex Perugia ha totalizzato tre gol (contro Empoli, Avellino e Brescia) e tre assist (contro Empoli, Foggia e Ternana) dimostrando grandi doti di inserimento e di tiro. Quello di ieri è stato il gol più bello, ma i due precedenti hanno evidenziato proprio la corsa senza palla e la freddezza sotto porta. 

 

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Il direttore Fabio Lupo lo ha voluto questa estate e portato a titolo definitvo dal Napoli per una cifra pari a un milione e mezzo di euro, ma i partenopei non lo hanno lasciato andare del tutto esercitando il diritto di recompra (dopo un anno a tre milioni, dopo due anni a quattro e mezzo). In ogni caso il Napoli lo potrà esercitare entro il trenta giugno del 2019, altrimenti il Palermo sarà libero di cederlo a chiunque alla cifra che preferisce. Continuando così, Gnahoré avrà molti corteggiatori (un centrocampista così dominante non si vede molto spesso in Italia). Anche in un'ipotetica Serie A, il francese potrebbe farsi valere e mettere in mostra le proprie qualità, del resto l'età lo aiuta e Tedino è l'uomo giusto per consacrarsi. Con lui i rosanero potrebbero fare anche una grande plusvalenza in futuro, proprio come ha fatto Giuntoli del Napoli acquistandolo per soli 150 mila euro dalla Carrarese e rivendendolo in Sicilia dieci volte il prezzo d'acquisto. 

 

Queste prestazioni e giocate convincenti fanno chiedere perché Eddy Gnahoré non stia giocando con tanta frequenza. Quattro minuti nelle ultime tre partite sono pochi per uno che dovrebbe essere considerato titolare. Prtendo dal fatto che il francese nasce come mezzala, Tedino lo ha utilizzato anche come perno davanti la difesa, al posto di Jajalo. In quella posizione, però, l'allenatore non lo considera più perché Gnahoré può dare molto di più come mezzala. Chochev è difficile da togliere essendo l'unico centrocampista mancino (anche ieri ha fatto capire di essere uno dei punti forti di questa squadra) e Coronado è una soluzione che a Tedino piace parecchio perché gli consente di schierare altri due attaccanti e di avere più qualità a centrocampo. Anche una soluzione con Gnahoré mezzala e Coronado dietro a Nestorovski non è da scartare se la condizione del francese è questa.

 

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Il Palermo, perciò, potrebbe perdere Gnahoré nei prossimi due anni se il Napoli vorrà riaverlo con sè, ma intanto si gode questo ragazzone di un metro e ottantotto che abbina quantità e qualità.

 

Come funziona il diritto di recompra? In Italia l'abbiamo visto con Morata alla Juventus, poi tornato al Real Madrid grazie a questa clausola. Questo diritto lo utilizzano le squadre che vogliono dare più spazio a un giovane, ma che vogliono continuare a visionare. Il giocatore si vende a titolo definitvo, ma le società pattuiscono una clausola che prevede un possibile riacquisto a una cifra concordata nei tempi concordati durante il quale la società che detiene il cartellino del giocatore non può vendere se non con il consenso della società che ha usufruito del diritto di riacquisto.