Fontana a FP: «Con Corini e Tedesco abbiamo fatto grandi cose»

L'intervista all'ex portiere rosanero, che ha parlato del momento attuale della squadra.

Fontana a FP: «Con Corini e Tedesco abbiamo fatto grandi cose»

 

Alberto “Jimmy” è stato uno dei portieri più amati a Palermo. L’estremo difensore originario di Cesena, in rosanero dal 2006 al 2009, ha giocato anche per il Bari dal 1993 al 1997. 133 presenze tra i “galletti”, Fontana ha dato il suo contributo a due promozioni in Serie A della squadra pugliese.

Intervistato dalla nostra redazione, “Jimmy” ha parlato della sua esperienza a Palermo, del momento della squadra rosanero e del dualismo Pomini-Posavec.


Arriva al Palermo nell'estate del 2006. Inizialmente il suo ruolo è quello di portiere di Coppa con mansioni da chioccia per Agliardi, ma nel giro di un mese e mezzo si impone come titolare con un rendimento che la colloca tra i migliori portieri di sempre del Palermo. Dopo l'arrivo di Amelia torna a fare il secondo, riprendendosi per un periodo la titolarità prima di finire ai margini della rosa. Che ricordo ha del suo trascorso in rosanero?

 

«Un'esperienza bellissima. Io sarei dovuto arrivare già prima, Rino Foschi mi ha cercato per anni come Guidolin, ma ai tempi non volevo lasciare Milano - ha spiegato l'ex portiere del Palermo - La cosa che mi è rimasta è stata la quotidianità della vita palermitana. Io ho avuto la fortuna di trovare un Palermo competitivo pieno di grandi giocatori e di ottime persone come Giovanni Tedesco ed Eugenio Corini. Siamo riusciti a fare grandi cose e mi porto tutto il vissuto nel cuore».

 

Il Palermo è reduce da una sconfitta rovinosa contro il Venezia che potrebbe potenzialmente compromettere la promozione diretta e che ha sentenziato la fine dell'avventura di Tedino in rosanero. Che impressione le ha destato ieri sera la squadra oggi in mano a Roberto Stellone?

«Non ci si può attaccare solamente ad una partita. La Serie B è un campionato veramente strano, nessuno si sarebbe potuto aspettare per esempio un Empoli così sopra, così come si vedono molto spesso risultati sulla carta inaspettati. Venerdì sera il Venezia ha oggettivamente dominato, ma il lavoro fatto sino a questo dal Palermo in questo momento è stato buono, a prescindere da quanto accaduto ieri: la cadetteria non è un campionato assolutamente facile».

 

Che idea si è fatto del momento che sta vivendo il Palermo? Crede che le responsabilità di questa involuzione siano figlie dell'allenatore o che sia tutto molto più complesso?

«Il Palermo ha molti giocatori nazionali e sta affrontando una Serie B lunghissima con questo limite. Questo continuo dispendio di energie alla lunga si fa sentire nell'economia di un campionato. Pensando all'anno scorso mi venne in mente il Verona che avrebbe dovuto ammazzare il campionato è che invece è salito a fatica. Come dicevo poc'anzi è abbastanza strano quanto successo quest'anno all'Empoli che ieri ha conquistato la Serie A. E’ un'eccezione rispetto alla prassi».