Naufragio rosa allo «Zaccheria», Baldini sbaglia tutto
Pelagotti 5,5
Viene letteralmente preso a pallate per buona parte del match, incolpevole su tutte e quattro le reti e nella ripresa fa quel che può su un paio di tiri dalla distanza di uno scatenato Curcio. Se il Palermo naufraga nel mare rossonero non è di certo colpa sua, ma con quattro reti incassate è difficile anche per lui arrivare alla sufficienza.
Accardi 5,5
Sicuramente il meno peggio di una retroguardia che fa acqua da tutte le parti. Il lavoro di Valente in fase di copertura è pressoché inconcludente e il filtro in mediana non esiste, di conseguenza il Foggia affonda che è un piacere e il difensore palermitano, con la fascia di capitano al braccio, va in grande difficoltà nei duelli continui contro gli agili attaccanti pugliesi. Non commette grosse ingenuità ma affonda comunque insieme al resto della squadra.
Lancini 4,5
Dopo una serie di gare molto convincenti, nelle quali non sono mancati gli elogi, torna il Lancini disastroso visto in più occasioni durante le vecchie gestioni tecniche. I presagi funesti si avvertono già ad inizio gara con un intervento letteralmente bucato su Ferrante, poi sbaglia praticamente tutto lo sbagliabile con responsabilità enormi s/
- / secondo e s/
- / quarto gol del Foggia. Il messaggio, a questo punto, sembra chiaro: Edoardo Lancini nella difesa a tre è come l’ananas s/
- /la pizza, si ritorni quindi alla difesa a quattro nelle quali l’ex Brescia ha pienamente convinto.
Marconi 5
Non fa disastri plateali come Lancini ma anche l’ex Monza mette decisamente il suo nella sagra degli orrori della retroguardia rosanero. Soffre tantissimo la dinamicità degli attaccanti del Foggia e, con l’assenza di filtro a centrocampo e del lavoro degli esterni, saltano completamente tutte le misure di reparto finendo per lasciare buchi vistosi che gli avversari sfruttano senza badare troppo ai convenevoli. Il “tentativo” di intervento su Nicolao in occasione del quarto gol è ai limiti dell’imbarazzante.
Felici 5
Uno dei dubbi più grandi sorti al momento della lettura dell’undici titolare si rivela una scelta decisamente sbagliata. Non è ancora pronto per fare l’esterno a tutta fascia, o meglio non è ancora in grado di garantire affidamento in entrambe le fasi. Si limita a prestare attenzione in fase di non possesso, compiendo anche un paio di buone diagonali difensive, ma questo comporta una presenza pressoché n/
- /la in fase offensiva finendo per essere un corpo estraneo alla manovra rosanero.
dal 36’ Soleri 5,5
Entra con il solito piglio aggressivo e con la voglia di spaccare il mondo ma, a differenza delle /
- /time gare, non riesce a dare un’impronta marcata al match. Un paio di occasioni pericolose in avanti non sfruttate e n/
- /la più.
Damiani 5,5
Prova a dare ordine e geometrie in mediana ma si vede che ha ancora il freno a mano molto tirato. Si limita a fare le giocate più semplici, sbagliando anche qualche appoggio di troppo, e in fase di copertura prova a fare il suo non essendo un interditore puro. Lo stesso Baldini ha dichiarato che non è ancora il Damiani che può fare la differenza, restiamo in attesa perché il potenziale c’è tutto.
dal 60’ Silipo 5,5
Difficile fare qualcosa di buono con la squadra ormai allo sbando più totale.
Odjer 5
Irriconoscibile. Letteralmente spaesato per tutto il tempo che rimane in campo, non riesce a garantire pressoché n/
- /la in entrambe le fasi se non confusione e una presenza evanescente. Forse, dopo l’infortunio occorso contro la Juve Stabia, non stava così bene come si poteva pensare e viene richiamato prima della fine del primo tempo.
dal 36’ De Rose 6
L’unico a dare un minimo di sostanza a centrocampo. Entra e fa il suo, ringhiando su tutti i palloni e andando più volte in progressione a dimostrazione che le linee del Foggia fossero tutt’altro che impenetrabili. Il resto della squadra, tuttavia, non c’è e finisce per fare il predicatore nel deserto.
Valente 5
Pronti, via e si lascia sfuggire in maniera piuttosto ingenua Di Paolantonio dopo soli tre minuti, mostrando gli ormai noti limiti dell’ex Carrarese in fase di copertura. Prova a rimettere un po’ in piedi la gara con qualche spunto interessante in avanti, bella soprattutto l’azione per il cross sprecato da Crivello, ma non riesce ad essere il Valente che siamo abituati a vedere.
Luperini 5,5
Ad inizio gara mostra la determinazione e la grinta visti nell’/
- /timo periodo, lottando su ogni pallone e fornendo qualche sponda aera interessante. Eccede in un intervento per la troppa foga agonistica e subisce un giallo che condiziona la sua partita, sparendo un po’ dal match fino alla sostituzione all’intervallo.
dal 45’ s.t. Fella 5,5
Gioca nell’inedita posizione di interno di centrocampo e, visti i pochi minuti racimolati finora, nonostante si veda molto poco non fa una figura terribile e mostra la sua tecnica con un passaggio filtrante al bacio non capitalizzato da Brunori.
Floriano 5,5
Alla fine, al momento del cambio, era uno dei meno peggio e la sua sostituzione lascia non poca perplessità. Nonostante la dinamicità del Foggia impedisca ai rosa di giocare palla a terra l’ala rosanero, ad inizio gara, è uno dei più attivi e riesce in un paio di occasioni a saltare l’uomo. Serve benissimo Brunori in occasione del gol “fortunoso” dei rosa ma rimane, soprattutto a causa dell’assenza dei compagni in campo, l’unico vero lampo di una gara caratterizzata dal “vorrei ma non posso”.
dal 36’ Crivello 5
Entra per dare maggiore solidità difensiva e l’effetto non è affatto quello desiderato. Appena entrato spreca una ghiotta occasione su assist di Valente, poi naufraga insieme al resto della squadra con una facilità disarmante sbagliando la marcatura s/
- / terzo gol e facendosi saltare come un birillo da Nicolao in occasione del quarto. Ingresso in campo da dimenticare.
Brunori 6
L’unico a crederci davvero fino alla fine. Trova in maniera un po’ fortunosa il gol del pari, confermando il suo momento d’oro in fase realizzativa ed eguagliando il suo record di gol stagionale con la maglia dell’Arezzo. Fallisce il gol, inutile, del potenziale 4-2 e fa sempre sentire la sua presenza in fase offensiva seppur in maniera un po’ timida. Le colpe di questo disastro non sono di certo sue.
Baldini 4,5
Ignora completamente il detto che “squadra che vince non si cambia” e decide, s/
- /la scia di quanto visto nel secondo tempo contro la Juve Stabia, di stravolgere il vestito tattico della squadra fallendo miseramente. Non gli mancano di certo gli attributi al momento di schierare una formazione /
- /tra-offensiva contro il Foggia di Zeman ma i dubbi, legittimi, al momento della visione dell’undici titolare si manifestano tutti sin dall’inizio trasformando il rischio in incoscienza allo stato puro. Visti gli effetti nefasti delle scelte iniziali prova a correre ai ripari cambiando tutto dopo soli 36 minuti, stravolgendo ancora la squadra e creando ancor più confusione di prima. Il ris/
- /tato di tanta confusione ed azzardi eccessivi è una disfatta su tutta la linea, la prima sotto la sua gestione, e una prestazione da dimenticare al più presto.