Esclusiva - Gianni Di Marzio: "Nessun problema a lavorare con Foschi. L'allenatore è Ballardini"

Il consulente personale di Maurizio Zamparini ha parlato ai nostri microfoni, smentendo la sua incompatibilità con Foschi e confermando Ballardini sulla panchina del Palermo

Oddo, Stellone, Inzaghi? No, Ballardini. Stupisce tutti il consulente personale di Zamparini, Gianni Di Marzio, che nonostante tutti i nomi usciti sui giornali in questi giorni, smentisce tutte le indiscrezioni e conferma l'allenatore attuale: "Ballardini - dichiara Di Marzio a Rotocalcio - ha un altro anno di contratto, quindi è l'allenatore del Palermo, così come ha detto lo stesso presidente. ci tengo a precisare che è Zamparini che decide, io sono solo il suo consulente. Di Marzio vuole fare chiarezza anche su un'altra vicenda che la stampa ha fatto uscire in questi giorni, ovvero la sua incompatibilità con Foschi: "Io declinato il ruolo di ds - premette - se verrà Rino Foschi, lo deciderà solo il Palermo. Quando il presidente mi ha chiesto di fare il direttore sportivo ho detto no perché io faccio anche altre cose, ho impegni scritti: non posso lasciare di colpo la rai, le squadre norvegesi, le 2 inglesi... Allora mi ha detto che restavo con lui come consulente. Ma è lui il capo, io ho massimo rispetto per Zamparini e delle sue scelte. E quindi nessun problema se ci sarà Foschi, io ho sempre lavorato con tutti e sono sempre andato d'accordo con tutti. Nel rispetto dei ruoli, ci mancherebbe altro. Sono considerazioni, quelle uscite sui giornali, che avranno fatto altri, ma io non ho mai fatto dichiarazioni di questo tipo. Sono iscritto all'ordine dei giornalisti di Sicilia da 30 anni e conosco bene la deontologia..." Si parla molto in questi ultimi mesi del fatto che Zamparini potrebbe cedere la società. Uno dei nomi che più si fa è quello dell'Italo-Americano John Viola: "Non mi piace entrare in argomenti societari - spiega Di Marzio - non mi interessa. Io guardo solo le questioni tecniche". Poi racconta com'è nata quest'anno la collaborazione con Zamparini: "Il presidente mi ha chiamato un mese e mezzo fa e mi ha chiesto di dargli una mano, perché stava retrocedendo. Io - continua il consulente - mi sono lasciato convincere, mettendo anima e corpo, impegnandomi mattina, pomeriggio e sera. Ho fatto un volo senza paracadute, un bagno in una piscina senza acqua e siamo riusciti ad ottenere la salvezza. Eravamo già retrocessi e se il campionato si fosse allungato di qualche domenica avremmo avuto un piazzamento migliore. Tanta confusione, molta approssimazione, errori che stavano per costare cari alla società di viale del fante. Poi è arrivato l'esperto uomo di sport Gianni e tutto è cambiato: "L'anno scorso - spiega Di Marzio - la sofferenza è avvenuta perché si è scivolati su diverse bucce di banana. Ad un certo punto c'erano 5-6 punti di vantaggio sulla terzultima, poi la squadra ha avuto un calo bestiale. Fino a quando sono arrivato io. Ed è questa la verità, lo dico senza alcuna presunzione. Tutti mi chiedono: che cosa è successo? Sei andato a Palermo con l'acqua santa? Detto fra noi 'mi sono fatto un culo tanto...'. Certo,se non avessi avuto un allenatore intelligente come Ballardini, che mi faceva lavorare con i giocatori, nello spogliatoio, a tavola, ci saremmo "mpittati" e saremmo stati autolesionisti, ci saremmo suicidati. E invece ha capito e abbiamo collaborato alla grande". E' lecito aspettarsi che con la sua consulenza certi errori non debbano più avvenire. Molto dipenderà da che formazione verrà allestita, ma Di Marzio su questo aspetto sembra non volerci entrare: "Tempo fa (ai tempi della sua collaborazione con Zamparini al Venezia, ndr) la squadra gliela costruivo io - dichiara Gianni Di Marzio a rotocalcio. - Ma nel calcio bisogna rispettare la proprietà. Il presidente ha avuto già l'anno scorso contatti con 'questi stranieri'... E' chiaro che dovrà rapportarsi con l'allenatore, che dirà con quale modulo vuole giocare e quali giocatori vuole. Alla luce di ciò che è avvenuto nella stagione passata, il presidente saprà come regolarsi".

Roby Pedivellano e Michele Sardo