Cannoli azzurri: i palermitani tifosi dell'Empoli calcio
Incontro con Mirko, palermitano tifoso dell'Empoli e co-fondatore del club siciliano "Cannoli Azzurri"

Fondato l’8 Febbraio 2003 da Mirko ed Antonio, due ragazzi palermitani, il club “Cannoli Azzurri” riunisce una decina di siciliani tifosi dell’Empoli. Una passione sicuramente insolita e diversa da quella che molti meridionali provano per le big del nostro campionato. Per dedizione ed amore, però, questa passione non ha nulla da invidiare alle tifoserie per così dire più “blasonate”.
Abbiamo incontrato Mirko, con lui abbiamo parlato di come il loro club vive questa sfida salvezza con la squadra rosanero, in un momento nel quale l’Empoli sembra essere in caduta libera ed ha alle spalle un Palermo arrancante che non riesce ad approfittarne.
Partiamo dall’inizio, come nasce la vostra passione per l’ Empoli?
E’ una domanda che ci fanno in tanti e da tanto tempo. La nostra passione non nasce perché l’Empoli vince scudetti o è una grande squadra. Ognuno ha i suoi motivi strettamente personali, ma molti di noi si sono innamorati del modello gestionale della Società, pur essendo una piccola squadra di provincia, grazie ad una gestione oculata dei ricavi e con il buon senso del padre di famiglia, l’Empoli riesce a regalare bel calcio. E’ l’unico Club che investe moltissimo sui giovani, il Centro Sportivo di Monteboro è la sede del Settore Giovanile ed è quello che forse costa più di tutti in Italia. Ho avuto modo di visitarlo e posso dire che è un posto davvero fantastico, dove si insegna calcio curando al massimo i dettagli. Ci sono voluti anni per aprirlo, ma l’Empoli ha fatto questa scelta, invece di andare a spendere 1 milione di euro per un giocatore, ad esempio, ha preferito costruire la palazzina al centro sportivo, dove ospitare i ragazzi appena arrivati.
Riuscite a seguire la squadra in trasferta? Quali sono i vostri rapporti con i tifosi empolesi
Si, riusciamo a seguire la nostra squadra anche in trasferta e dopo 12 anni siamo considerati anche empolesi. Empoli è diventata la nostra città, una delle nostre case. Attualmente io vivo all’Estero, ma ho più amici ad Empoli che a Palermo, mi vengono a prendere alla Stazione ed è sempre una festa quando ci incontriamo.
Dopo un inizio promettente, l’Empoli sta inanellando una serie di risultati negativi, ma nessuna delle dirette concorrenti sembra essere in grado di approfittarne
Le 3 squadre che stanno dietro non riescono ad approfittarne è vero, ma è una situazione che non può durare a lungo, il campionato italiano insegna che alla fine tutti regalano punti un po’ a tutti e bastano 3 partite di fila contro squadre che non hanno più motivazioni per poter fare 12 punti.
Al cuor non si comanda, ma da palermitani, come state vivendo questa sfida salvezza a distanza?
Sinceramente noi non ci saremmo mai immaginati di fondare un club con una forte matrice siciliana, perché in ogni caso noi siamo molto legati alla nostra Terra. Il paradosso assoluto è che quando andavo a scuola c’erano alcuni ragazzi che la marinavano per andare a vedere il Palermo e questi ragazzi venivano insultati dagli stessi che oggi ci definiscono infami, noi però abbiamo sempre tifato solo Empoli.
Mancano 10 giornate alla fine, calendario alla mano pensate e temete possa esserci un aggancio all’Empoli da parte del Palermo.
Certo, per come sta giocando l'Empoli non dà segnali di vita importanti, abbiamo avuto la fortuna di fare punti prima, però se continuano a perdere prima o poi le altre ci agganciano, il Palermo non sta giocando malissimo, ultimamente produce più gioco, anche se poi magari perdono entrambi, è ovvio che temiamo questa situazione.
L’ultima giornata prevede Palermo - Empoli, turbinio di emozioni? Come sperate di arrivare a questa gara?
Lo scontro diretto nell’ultima giornata non è il massimo, purtroppo sarà l’una o l’altra a salvarsi. E’ ovvio che se fosse stata un’altra squadra a giocarsi la Serie A con noi era meglio. Non ho mai saltato Palermo- Empoli, dovrei esserci, speriamo di arrivarci già salvi. Mi dispiace molto di come il Palermo è gestito. Ricordo che quando arrivò Zamparini e poi ci fu Palermo-Venezia, i tifosi veneziani arrivarono in città inferociti per come il presidente aveva svuotato la loro squadra. In quel periodo in città c’era molto entusiasmo, ma io dicevo che una persona che aveva agito in questo modo, poteva benissimo rifarlo altrove. Voglio dire che alla fine Zamparini è sempre stato questo, quello che lui aveva fatto a Venezia doveva servire da monito, invece in tanti l’hanno idolatrato. Il Venezia solo adesso sta ritornando fra i professionisti, Zamparini l’aveva lasciato fallire. Quando a scuola mi contestavano che tifavo Empoli, rispondevo che ho sempre avuto una grandissima stima per i palermitani che hanno tifato solo ed esclusivamente per il Palermo, perché mi hanno dato sempre fastidio i "faccioli", quelli che prima tifavano Juventus, Milan ed Inter ed hanno cominciato a tifare per il Palermo solo dopo che è arrivato Zamparini e ha costruito una squadra che vinceva. E’ normale che ci fosse entusiasmo, ma chi il giorno prima era juventino o milanista non può venire a criticare me che tifo per una squadra di provincia, è meglio che stia zitto. Noi non abbiamo l’appeal di una grande Piazza, ci dobbiamo affidare ad altre cose per ricavarci il nostro spazio, anche in un contesto toscano dove ci sono altre squadre, che negli anni sono anche fallite, l’Empoli invece non è mai fallito.