Baccaglini è chiamato a guidare la rinascita rosanero

Dopo il sogno e dopo l’incubo, torna la speranza di un nuovo tempo che renda onore ai colori ed alla città di Palermo.

Baccaglini è chiamato a guidare la rinascita rosanero

Sembrerebbe sia finita, manca solo l'annuncio e sarà closing.

 

Insieme all’inchiostro che ha siglato i contratti di cessione del club, scivola via un’era lunga. Tanto che negli ultimi mesi appariva quasi infinita.

Quindici anni in chiaroscuro, alla perpetua ricerca di un equilibrio tra il sogno sfiorato e la delusione feroce; tre lustri di gioia immensa, di emozione e di fantasia, di trasferte e di lacrime, tutto immerso in un unico grande calderone, per mischiarsi con la rabbia e la frustrazione, con l’incertezza e la precarietà, con i misteri ed i sotterfugi.

 

Dopo il sogno e dopo l’incubo, torna la speranza di un nuovo tempo che renda onore ai colori ed alla città, che dalla storia d’amore-odio con Zamparini esce più forte, con una nuova tempra. Come nel romanzo di Cameron, «Un giorno questo dolore ti sarà utile»: Palermo ed il Palermo oggi hanno pieno titolo per calcare i palcoscenici più alti del calcio italiano, e ne hanno consapevolezza. La piazza, le istituzioni, la stampa, gli imprenditori locali, da questo momento, dopo tante parole di sdegno e di biasimo, non potranno più ignorarlo: Palermo sa di avere un grande valore, sa che non saranno più accettabili le dinamiche imbarazzanti a cui è stata sottoposta dall’ex presidente negli ultimi anni.

Giocare apertamente con i sentimenti dei tifosi non sarà più una possibilità, e a Zamparini va dato atto di essere stato l’artefice di questa nuova coscienza sportiva che terrà ben lontani personaggi simili.

 

Il presidente Paul Baccaglini adesso è chiamato a guidare la rinascita rosanero. È un suo dovere. Ed è un diritto di questa grande piazza calcistica oggi offesa e messa in ridicolo, ma pronta, come sempre, a rialzare la testa.