Palermo-Salernitana 0-1, le pagelle: Gomes l’unico, mistero Le Douaron
Due punti in tre partite: il magrissimo bottino raccolto dal Palermo allo stadio Renzo Barbera lascia un sentimento di ansia mista a forte preoccupazione per le ambizioni della squadra di Dionisi, tanto concreta ed efficace in trasferta, quanto impalpabile e inconcludente quando gioca tra le mura amiche.
Rendimento che compromette la valutazione complessiva: dopo 8 giornate i rosa hanno raccolto meno della metà dei punti a disposizione.
Pochissime, dunque, le sufficienze tra i rosanero: oltre alla unica grande certezza di questa squadra, Claudio Gomes, agguantano il 6 Sebastiano Desplanches, Kristoffer Lund, Rayyan Baniya e Francesco Di Mariano. Molto male il francese Le Douaron.
Palermo-Salernitana, le pagelle dei rosanero.
Desplanches 6: non è il primo colpevole sul cross di Tello che diventa gol: poteva chiudere l’angolo alla sua destra, ma la libertà con la quale quel pallone attraversa i metri decisivi dell’area di rigore lo rende l’ultimo dei responsabili. Attento sulle altre - poche - sortite offensive della Salernitana.
Diakité 5: quando il franco-maliano non è in giornata, risulta evidente sin dai primi minuti.
Da un lato tiene a bada Braaf, dall'altro è autore di più di un'imprecisione in marcatura come in impostazione. Catena di destra che, anche per questo, si può definire così evanescente.
Baniya 6: non è attento come nell'ottima prestazione offerta a Bolzano; dopo 2 minuti brutta sbavatura sul retropassaggio a Desplanches che regala un corner agli avversari, poi lentamente cresce tenendo sotto controllo un ospite sgradito come Simy.
Nikolaou 5: dopo diversi passi in avanti, uno grosso indietro. Impreciso a più riprese quando dal suo piede parte l’azione con il lancio lungo, macchinoso in copertura. Sul gol dei granata tiene la marcatura su Simy ma non ha il riflesso pronto per intercettare il pallone calciato da Tello.
Lund 6: tra i più attivi protagonisti delle poche offensive dei rosanero. L’intesa con Di Mariano c’è, il cross pure. Lo statunitense sta crescendo anche dal punto di vista atletico.
Segre 5,5: quando mette il turbo è difficile frenarlo. Solita corsa, solito sacrificio. Ma è impreciso nelle due occasioni che gli si presentano nel primo tempo. Nella prima in particolare.
(Dal 46’) Saric 5: la sensazione è che quando arriva ai 30 metri il bosniaco perda la bussola. L’impegno non manca, la lucidità sì, del tutto.
Gomes 6,5: ha una cilindrata diversa; quando si accende, il rombo del suo motore stordisce gli avversari. Recupera palloni, mette ordine, prova ad impostare. Nella ripresa va anche vicino al gol. Servirebbero altri dieci con la sua determinazione.
Ranocchia 5,5: il 10 sta lentamente crescendo. Al 14' regala una gioia per gli occhi: dalla propria area di rigore un lancio di 50 metri che taglia il campo e arriva sui piedi di Le Douaron. È sempre dentro la manovra a centrocampo, ma non riesce ancora ad incidere. Sul suo destro una ghiotta occasione per il pareggio: la spreca con un piazzato velleitario sul primo palo.
(Dal 63’) Verre 5: ci si aspettava un ingresso come quello di Cremona. L’ex Samp questa volta non riesce ad imporsi, sbaglia un paio di appoggi semplici, prova a buttare il pallone in area ma senza successo. Deve trovare ritmo.
Le Douaron 4,5: se c’è un vero e proprio enigma tutto da decifrare, quello è senza dubbio il francese ex Brest. È in costante difficoltà: nei movimenti, negli appoggi, in ricezione. Al quarto d'ora spreca una grande occasione dettata da un lancio magico di Ranocchia. Assente per il resto della sua partita, che non a caso si chiude dopo un un solo tempo di gioco.
(Dal 46’) Insigne 5,5: è palpabile la voglia di incidere che il napoletano mette in campo ogni volta che viene chiamato in causa. Ma l’intenzione si scontra puntualmente con l’imprecisione quando vede lo specchio da fuori area.
Brunori 5: è evidente che il numero 9 sia vittima di un sistema che non premia le sue caratteristiche. Non una palla giocabile, non una verticalizzazione quando è lui a dettare il passaggio con il suo movimento, un pallone in area neanche a pagarlo. L’insufficienza è un forzato riflesso.
(Dal 63’) Henry 5: non può fare miracoli, né si tratta di un attaccante che può trascinare da solo. Come per Brunori: gli attaccanti fanno gol quando possono contare su palloni giocabili.
Di Mariano 6: l'unico, nel tridente del primo tempo, che prova a generare occasioni. Corre, rientra, aggradisce lo spazio. Non ha però grande supporto e nella ripresa finisce per calare anche lui.
(Dal 75’) Di Francesco 5: ha pochi minuti per sbloccare l’impasse rosanero, dunque nessuna pretesa. Ma quando in zona Cesarini ha la più nitida palla gol del match, tira in bocca al portiere. E la differenza tra la sconfitta e il pareggio, alla fine, sta lì.