«Promozione del 2017 un sogno». Di Bari ricorda il suo Foggia

Tu chiamale se vuoi, emozioni.
Era il 23 aprile del 2017 quando il Foggia grazie al pari sul campo del Fondi ottiene la matematica promozione in Serie B.
Sono passati quattro anni esatti dal giorno in cui i Satanelli hanno scritto un altro, l'ennesimo, romanzo della loro storia. Un trionfo guidato dal comandante in pectore Giovanni Stroppa, cercato e voluto dal direttore sportivo Giuseppe Di Bari, stratega taumaturgico di quel Foggia.
È proprio il dirigente - ai nostri microfoni - a ricordare, a distanza di anni, le emozioni di quella promozione.
«Sono arrivato a Foggia nel 2012 quando la squadra era in Serie D.
ll mio sogno - racconta un emozionato Di Bari - è sempre stato quello di poter scalare la montagna, così come ho fatto da calciatore. Infatti sono l'unico, con la maglia rossonera, ad aver disputato tutte le categorie del calcio professionistico. Non avrei mai pensato di portare dopo diciannove anni il Foggia dalla D alla Serie B».
Una gioia arrivata al termine di un percorso fatto anche di sofferenza e partito proprio dalla delusione della stagione precedente.
«Perdere una finale play off qualche mese prima (contro il Pisa n.d.r.) e la stagione successiva centrare in quel modo l'obiettivo promozione, non era semplice e certamente dietro ci sono tante emozioni vissute. Il segreto è stato mantenere la stessa voglia, l'identità che ci aveva contraddistinto durante il cammino. Questo ci ha dato la possibilità di trasmettere ai calciatori e allo staff che mi ha accompagnato, perché si vince sempre tutti assieme, positività e ottimismo: la voglia di ripartire più forti di prima per ottenere un obiettivo che era soltanto rimandato».
Certamente non sono mancati, com'è naturale che sia quando si insegue un obiettivo, i momenti difficili: «La sconfitta nella gara di andata contro il Fondi ha rappresentato il punto decisivo del campionato. Dopo quel risultato negativo in casa c'è stato un momento di sconforto generale».
«Ricordo che al mio fianco c'era Peppe Colucci con cui abbiamo analizzato l'accaduto, cercando di far comprendere ai calciatori che si trattasse di un incidente di percorso e quindi rassicurandoli per il prosieguo del torneo. In quel momento è iniziata la costruzione della vittoria finale».
Un risultato che la città attendeva da quasi vent'anni. Di fatto la squadra, al rientro da Fondi, si è trovata inondata da sessanta mila bandiere rossonere che hanno invaso Piazza Cavour.
«È stata la mia emozione più bella - continua il direttore Di Bari - figlia di tante sofferenze e sacrifici. Il mio augurio, essendo molto legato a questi colori, è che il Foggia possa tornare a vivere le dimensioni calcistiche che merita. Spero in un futuro roseo e pieno di emozioni: è una città che vale palcoscenici diversi».
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