Zamparini: «Tutto nelle mani di Foschi. Con Tedino andavamo in A»

Zamparini: «Tutto nelle mani di Foschi. Con Tedino andavamo in A»

 

Con il ritiro di Sappada che parte oggi comincia la rifondazione del Palermo targata Maurizio Zamparini. Proprio il patron ha parlato alla Gazzetta dello Sport del cambiamento della società rosanero, a partire dai suoi uomini di fiducia:

 

MERCATO

«E’ la rifondazione del dopo Zamparini, è tutto nelle mani di Foschi, dei suoi collaboratori che con Tedino stanno programmando le uscite e le entrate - ha spiegato Zamparini nell'intervista concessa a Fabrizio Vitale -. Il mercato è iniziato da 10 giorni, non è molto facile perché tra sequestri, istanze di fallimento e accuse continue nei confronti del Palermo non è un lavorare tranquillo, però Foschi è molto capace e sta facendo bene. Il Palermo è in un’ottima situazione finanziaria per le uscite che ha già fatto e che farà. Le idee sono chiare punteremo su italiani da abbinare agli stranieri che resteranno come i polacchi, Chochev e Trajkovski. Sarà una rifondazione in vista di chi arriverà, spero presto, a rilevare la proprietà. Puscas? Mi sono arrabbiato quando l’ho visto andare a Novara a gennaio. Io a dire di no? No, volevo lui e Di Carmine, è uno dei motivi per cui Lupo è andato via. Facciamo anche tre sforzi per prenderlo, visto che venderemo».

 

CASO PARMA

«Nessuna aspettativa, se lei mi chiede se credo nella giustizia sportiva le dico di no, altrimenti non avremmo assistito a quanto è accaduto in Frosinone-Palermo. Abbiamo assistito a quell’arbitraggio e alla promozione di La Penna in A».

 

FOSCHI

«Il mio grande errore è stato cambiarlo tanti anni fa, ogni tanto mi faccio prendere dalle convulsioni, mi sono lasciato convincere che era giusto cambiarlo, tanto è vero che ho preso Sabatini, mica uno qualunque. E’ un uomo vero del quale ho grande fiducia, è l’unico che ha la firma e può comprare e vendere chi vuole. Due anni fa si è fatto prendere dalla gelosia, gli dicevano che ero condizionato da Curkovic e Di Marzio, lui invece vuole essere indipendente. Però poi ha capito che non mi faccio condizionare da nessuno. Io sbaglio ma con la mia testa. Sono felice che sia tornato, lo è anche lui, è un bene per il Palermo e per chi prenderà la società».

 

CESSIONE 

«Lo sto facendo con tutte le mie forze, ho ricevuto delle chiamate dagli Emirati, mi dovrò anche incontrare con un grosso personaggio del calcio internazionale che sembra interessato. Non è semplice perché quando si avvicinano e vedono quello che sta accadendo con la Procura si spaventano. Penso che martedì ci sbloccheranno i soldi sequestrati (1,1 milioni, ndr) perché l’Agenzia delle Entrate ci ha sgravato 500 mila euro dei 700 che dovevamo».

 

LA GUMINA E CORONADO

«Se a gennaio già valeva 5, perché no? Ho pensato a Lapadula quando l’ha preso il Milan. Per questo gli ho consigliato di andare dove avrebbe giocato titolare perché tra due anni va in una big. Empoli è la destinazione giusta per lui, non solo perché lo ha pagato quella cifra. Coronado? Sarebbe un folle a non prendere un treno che lo sistema per tutta la vita: 1,2 milioni per 4 anni, peraltro a Dubai dove si vive molto bene. Spero capisca che deve andare. Se non va resta e gioca con noi».

 

TEDINO

«Se non le esoneravo andavamo in Serie A, è stato un mio errore. Valoti mi diceva che i giocatori non lo seguivano più, ho provato a dare la scossa».