Zamparini parla da padrone e i tifosi sono sul piede di guerra

Messaggio inequivocabile della Curva 12 al Barbera

Zamparini parla da padrone e i tifosi sono sul piede di guerra

Ci pensa ancora Zamparini a prolungare l'incubo dei tifosi rosa nero, rilasciando dichiarazioni che non promettono nulla di buono. L'attuale proprietario ieri ha ribadito ciò che qualche giorno fa aveva lasciato intuire ai nostri microfoni, ovvero che il closing non è ancora per nulla scontato. Il patron friulano aspetta i soldi e nel frattempo continua a parlare da padrone.

 

Oggi è l'ennesimo giorno X, forse l'ultimo, ha minacciato Zamparini, dopodiché tutto potrebbe saltare. Oppure no.

Intanto i tifosi continuano ad essere sul piede di guerra. Ancora uno striscione al Barbera; a metterlo gli ultras della Curva 12, che non usano più convenevoli:

"La tua permanenza, la nostra assenza - scrivono - zero abbonati e solo violenza". 

 

Una rima baciata molto forte, che dovrebbe far riflettere non soltanto il presidente Zamparini, ma anche chi ha la responsabilità dell'ordine pubblico in città e chi l'amministra. È forse inutile sottolineare che prendiamo le distanze dalla parola violenza usata nello striscione, ma il tifoso è esasperato e comprendiamo il suo stato d'animo; si sente ostaggio di un padre padrone che non sembra avere nessuna intenzione di mollare l'osso, con prepotenza. Ed è per questo che probabilmente comincia ad andare fuori dalle righe, perché ha perso la pazienza. Da tempo.

 

Un'intera città grida a gran voce a Maurizio Zamparini di andare via, ma lui sembra sordo, incurante... E' incollato al club come un cane all'osso e dalle sue dichiarazioni non sembra volersene mai privare.

Ad ogni dichiarazione non perde occasione per ribadire e per far capire che il Palermo è suo e che sarà così anche dopo il closing.
Anche se Baccaglini nei giorni scorsi ha ampiamente ribadito, senza giri di parole, che Zamparini non avrà un ruolo all'interno della nuova società.

 

Sembra quasi un dispetto quello che sta portando avanti l'imprenditore friulano: non mi volete? E io resto lo stesso. 

 

Una violenza verbale, decisamente peggiore di quella scritta su uno striscione. E da questa non solo prendiamo le distanze, ma vorremmo che qualcuno mettesse ad essa un freno, perché è inconcepibile che una squadra di calcio che porta il nome della Città di Palermo, possa essere preda di un vero e proprio oppressore, che fa e disfà solo per un capriccio personale, incurante del sentimento popolare.

 

E, come se non bastasse, spunta adesso un piano B: imprenditori locali a cui Zamparini avrebbe detto di tenersi pronti nel caso in cui il closing dovesse saltare. 

 

Una novità che sembra più un modo per prendere altro tempo, per continuare a lasciare i tifosi nel limbo e logorare i loro fegati.

Per chi ha a cuore i colori rosa un ennesimo smacco . Da tutto ciò la città di Palermo spera di essere presto liberata.

Chi lo sa, magari proprio nella giornata odierna. Ma a quanto pare c'è da sudare e non solo per il gran caldo.

 

Michele Sardo