«Uscirei dal Palermo domani mattina, Ponte sarà presidente»

«Uscirei dal Palermo domani mattina, Ponte sarà presidente»

L'esonero di Tedino e il ritorno di Stellone, ma anche le decisioni in merito al caso Frosinone e l'ingresso di Ponte nel Palermo. Ha parlato di tutto questo il patron Maurizio Zamparini in una lunga intervista fatta da Salvatore Geraci per il Corriere dello Sport, confermando la propria volontà di cedere il club e di nominare l'imprenditore italo-svizzero presidente, motivando la scelta del cambio allenatore e lanciando un messaggio alla città:

 

ESONERO TEDINO

«Qualcosa non ha funzionato. Dovevamo allestire un gruppo giovane, mandare via i senatori e i giocatori con stipendi alti. Invece sono rimasti, per fortuna, elementi che fanno del Palermo una tra le formazioni più competitive di B. Foschi ha notato che non c'era armonia e feeling nello spogliatoio. Come nella passata stagione, i giocatori non credevano più nel tecnico e lo hanno dimostrato a Brescia».

 

GIOCATORI

«Hanno deciso i giocatori? Non l'hanno fatto apposta, non avevano più entusiasmo e solidarietà. Per andare in A c'è bisogno di una squadra unita, che combatta e che giochi sempre bene. Con il Perugia mi sno illuso. Il disastro di Brescia, peggiore prestazione degli ultimi cinque anni, mi ha riportato alla realtà e i giocatori interpellati l'hanno confermato».

 

TEDINO BIS

«Perché il ritorno di Tedino? Si cambiava progetto, almeno l'intenzione era quella. E Stellone non era contento di restare. Credevo che Tedino, con i giovani, fosse in grado di costruire le basi per la A. Invece, dopo il mercato, è rimasta la rosa che Stellone riteneva e ritiene la più forte del torneo. Foschi era convinto come mem dopo è diventato diplomatico».

 

ALLENATORI

«Ora non parlo con nessuno. Non telefonavo neppure a Tedino. C'è Foschi, i rapporti con squadra e allenatore li tiene lui».

 

CASO FROSINONE

«Otterremo un grosso risarcimento danni, non so quando. In un paese normale, dopo la partita di Frosinone, una vergogna mondiale, noi dovevamo essere in A e il Frosinone in B».

 

PONTE

«Si è proposto e a me sta bene perché ruota intorno al calcio. Lo vedo spesso, sto valutando il suo progetto. Follieri preme ancora e c'è la cordata americana. Nulla in contrario purché investano nel Palermo. Ponte soluzione temporanea? Transitoria nel senso che ha un fondo con rapporti nel mondo della finanza. Non è che porti soldi suoi, Ponte da presidente cercherà chi possa entrare in società. Le ultime vicende hanno avuto riflessi tremendi sul mercato finanziario, per il Palermo e il sottoscritto. Le banche estere non mi aprono neanche un conto corrente! Hanno fatto di me un mostro. Oggi cedere il Palermo sarà più facile per lui che per me. Zamparini deve comunque andare via, anche se ha dato tutto per il Palermo».

 

CESSIONE

«Volete che lo urli? Non voglio essere più né presidente né proprietario del Palermo. Sto cercando di uscire al 150%, se possibile domani mattina. Ponte è un appassionato e un ottimo amministratore, non uno che tecnicamente voglia dire la sua, a noi serve un gestore e un conoscitore della finanza. Ha un contratto col Palermo, da qui a dicembre, per trovare investitori. Fino ad allora la gestione è tranquilla. A gennaio, scatta anche l'esigenza di un investimento per la A».

 

MESSAGGIO ALLA CITTÀ

«Sto lavorando non per i soldi che entreranno nelle mie tasche, che sono zero, ma per un futuro che va dalla squadra allo stadio e oltre. Mercoledì ero con Ponte e Foschi. Il direttore sa che deve cedere 4 o 5 giocatori che non sono adatti per la A e prenderne altrettanti, la stessa operazione fatta con Guidolin. Tocca ai rosa conquistare la stima di Stelline e della società perché altrimenti saranno sostituiti da giocatori di livello. Rinforzeremo la squadra per essere sicuri al 99% di salire in A. Pronti per restarci».