Tutti contro tutti, dov'è finito il calcio?
Non si era mai vissuto una situazione come quella che sta accadendo attorno al Palermo
Non si era mai vissuto un clima come quello attuale. Non ci riferiamo certo al caldo africano dei giorni scorsi, ma a quello che ultimamente sta succedendo attorno al Palermo.
Quello che sembrava l’unico obiettivo dell’ambiente, sta disgregando invece di aggregare. Che Zamparini, sia inviso alla stragrande maggioranza degli sportivi palermitani è cosa nota e in nome di questo comune denominatore sembrava che tutto l’ambiente fosse compattato. C’era persino stato un corteo nelle vie del centro palermitano che era riuscito ad unire dopo tanto tempo tutte le componenti della tifoseria rosanero. Tutti uniti a chiedere al patron di passare la mano a qualcuno, che con il beneplacito delle istituzioni cittadine potesse risvegliare fasti e passione del recente passato.
La stampa, presente in massa, aveva dato grande risalto alla manifestazione riportando fedelmente, ed in molti casi perorando la causa, le ragioni del popolo calcistico della nostra città. Tutti uniti insomma contro il “tiranno” che tradisce i cuori rosanero. Tutti omologati anche nelle iniziative da mettere in atto per non limitare la protesta ad una semplice sfilata di abitanti di un “centro sociale”.
Abbonamenti zero e stadio vuoto gli slogan pubblicizzati attraverso i social network e i muri dei siti dei tifosi. Troppo bello per essere vero. Sin da subito si è percepito che qualcosa non quadrava. Dapprima i distinguo sulla presenza allo stadio perché in fondo quei ragazzi che calcheranno il Barbera indossano la maglia rosanero e non si può concedere loro alcun alibi, debbono sudare e correre per onorare il nome della città. Poi le considerazioni di una parte della tifoseria, che vuole si contestare, ma vuole farlo all’interno dello stadio e ancora le riflessioni di chi facendo i conti in tasca a Zamparini sostiene che le poche migliaia di Euro eventualmente perse non arrecherebbero danno ai bilanci della società.
Insomma un distacco all'interno dei supporters. A contribuire al clima poco salubre di questi giorni, ci si è messo persino un pranzo di lavoro celebrato nella sede del ritiro del Palermo. Su questo argomento sono già state fatte tutte le considerazioni possibili e non vogliamo tornarci. Quello che ci preme sottolineare è che la stampa a parere di qualcuno deve riportare solo la voce dei tifosi, come se non ci fossero gli altri interlocutori e ciò ha creato un ulteriore strappo quello tra i giornalisti ed i tifosi.
Non hanno contribuito neanche alcune dichiarazioni dello staff rosanero: mister Tedino è stato già messo sulla graticola per avere detto che considera molto uno dei giocatori a sua disposizione (Struna n.d.r.), in passato oggetto di critiche e sonori fischi dalle curve del Barbera. Inutile sottolineare come sia stato già additato di essere mero esecutore di ordini superiori e di aspettare che il “capo” gli detti la formazione da schierare in campo.
Al totale disinteresse di facciata dei tifosi, si contrappone il pensiero di interessarsi alle vicende tecniche criticando tutto e tutti, calciatori compresi, rei di avere accettato l’ingaggio proposto dal “nemico”. E’ certo che con l’inizio del campionato qualora gli eventi societari non dovessero mutare le contrapposizioni diverranno più forti. Tutto questo non giova certamente all’immagine sportiva di Palermo che pur essendo stata civile in ogni sua forma di dissenso non viene vista nella giusta maniera da chi vive lo sport lontano da Palermo.
E’ invece auspicabile che i toni ritornino ad essere moderati nel rispetto delle posizioni personali e professionali. Solo così si potrà contribuire a scrivere nuove pagine di sport magari con altri proprietari della società, con tifosi finalmente uniti ad incoraggiare e sostenere gli alfieri rosanero e con la stampa libera di esprimere critiche o consensi senza essere tacciata di essere partigiana di qualcuno.