Tra strazio e follia sportiva. Non si salva neppure la speranza

Ennesima sconfitta, ma la colpa è solo in parte della squadra. La crisi ha un solo grande responsabile: Maurizio Zamparini.

Tra strazio e follia sportiva. Non si salva neppure la speranza
Persino la speranza fa fatica a salvarsi. Ancora una sconfitta per il Palermo, ancora una domenica di amarezze al cospetto di errori evidenti e di soluzioni che non vengono adottate. La squadra viene travolta 4-1 da un discreto Sassuolo e sprofonda in classifica a -8 dalla zona salvezza. Corini sempre più in bilico, sulla graticola. Ma il problema di una squadra che non gira per evidenti lacune tecnico-tattiche e per una situazione psicologica difficile da sostenere non può essere, evidentemente, il tecnico rosanero.
 
 
Il responsabile, senza volerci girare intorno, è uno solo: Maurizio Zamparini. Se il club di viale del Fante, a eccezione di Silva, è sin qui rimasto fermo la responsabilità non può che essere del presidente. Così come della rottura con la città, coi tifosi, con la squadra, con il tecnico. La conseguenza è un clima di tensione costante che poi si ripercuote sulle giocate e sugli errori dei singoli, comunque evitabili. Il riferimento è, tra gli altri, alla topica di Morganella in occasione della terza rete emiliana messa a segno da Matri.
 
 
Uno sbaglio dietro l'altro, una scelta di difficile comprensione seguita da un azzardo, dopodiché una sfuriata, un attacco, un esonero e così via. Non c'è logica a determinare strategie da mettere in pratica per il bene del club.  Tutto va esattamente nella maniera opposta rispetto a come dovrebbe andare. Corini rischia di essere allo stesso tempo vittima ed eroe di una follia sportiva. L'ennesima. A Palermo funziona così, da tempo. Lo strazio di un campionato lungo ancora 18 partite rischia di ferire a morte quel poco che rimane della passione del popolo rosanero.