La Sampdoria negli ultimi due anni ha vissuto forse il periodo più travagliato della sua storia. Ha guardato in faccia un fallimento che sarebbe stato epocale per un club di questo blasone, ha rischiato a lungo di sparire dal professionismo, abbracciando paradossalmente la serie B come una zattera durante una tempesta. Poi la svolta societaria, la ricostruzione con Andrea Pirlo in panchina e una rosa allestita puntando su giovani di prospettiva (Ghilardi, Darboe, Pedrola) ed esperti capaci di mantenere equilibrio e garantire qualità (Kasami, Borini). Una stagione vissuta a lungo col patema di doversi giocare addirittura la salvezza, con un -2 in classifica che alla fine dei conti ha pesato non poco, frequenti infortuni e risultati più altalenanti di un giro sulle montagne russe. Da qualche tempo mister Pirlo ha trovato la quadra, riuscendo a far esprimere il suo gruppo in maniera efficace e risalendo la classifica fino a un settimo posto che, viste le premesse, è tutto grasso che cola.
Dando un'occhiata alle statistiche, c'è un dato che spicca sopra tutti: la Samp ha costruito un'abbondante fetta del proprio campionato lontano dalle calde mura di Marassi. 7 vittorie interne, 4 pareggi e 8 sconfitte (alcune incredibili come contro la Feralpisalò), per un totale di 25 punti che nella speciale graduatoria dei punti interni colloca la squadra al 13esimo posto, peggio di Bari e Spezia, impegnate fino all'ultimo nella lotta salvezza. In trasferta invece la musica vira verso tutta un'altra melodia: 32 punti lontano da casa, alla pari del Como, al quarto posto in classifica. Numeri emblematici, che nell'ottica della sfida di stasera contro il Palermo dovranno necessariamente far tenere la guardia alta alla squadra di Mignani. Nelle ultime 10 partite inoltre, il rendimento complessivo della squadra ha subito un'impennata in termini di punti, con 6 vittorie, 3 pari e una sconfitta, per una Samp che, assieme al Como, negli ultimi mesi non è stata seconda a nessuno.
L'organico dei blucerchiati, come detto, risulta composito e variegato, sia anagraficamente sia proprio in termini di alternative. L'intero pacchetto arretrato segue una linea verde, con Filip Stankovic (figlio di Dejan) tra i pali, e un assetto a tre composto dai giovani Facundo Gonzalez, Ghilardi e Leoni (autore del gol del momentaneo vantaggio doriano nel match di ritorno al Barbera), anche se la candidatura di Piccini è comunque forte. Nelle ultime settimane Pirlo ha optato per una soluzione che prevede 4 centrocampisti e due trequartisti dietro all'unica punta. Darboe non è ancora al 100%, quindi in mezzo al campo dovrebbero agire Ricci e Yepes, con Kasami a scalpitare per un posto da titolare; sulle fasce Stojanovic e Barreca dovrebbe partire dalla panchina, in favore di Giordano e Depaoli, mentre in avanti confermatissimo il tridente che vede Esposito e Borini a supporto di De Luca.
Sono ben 70 i precedenti nella storia tra queste due squadre, che hanno pareggiato 26 volte e si sono equamente divisi i successi, 22 a testa. Prima della doppia sfida di questa stagione, con la Sampdoria vittoriosa di misura al Ferraris e il 2-2 al Barbera nella prima di Mignani, Palermo e Samp non si affrontavano dal 2017, ultima stagione dei rosa in serie A, quando in entrambi gli incroci in campionati finì 1-1. Al Barbera i rosa sono in netto vantaggio, avendo conquistato 14 vittorie contro le 6 liguri, con 15 segni X. Il Palermo non vince casa con i blucerchiati dal 2016, quando Vazquez e un autogol di Kristicic regalarono alla squadra di Ballardini 3 punti cruciali nella lotta salvezza. Per trovare l'ultima affermazione doriana in Viale del Fante, invece, bisogna tornare al 2008, sempre in serie A, quando Maggio e Cassano resero amara l'ultima apparizione di Amauri davanti al suo pubblico.