Prigionieri di un incubo chiamato Zamparini. Tutta la sofferenza dei tifosi racchiusa in una lettera

Circa 7500 tifosi rosa nero, stanchi di sentirsi ostaggio di Maurizio Zamparini, hanno inviato una lettera a tutte le redazioni sportive che si occupano del Palermo

I tifosi del Palermo, la maggior parte, hanno un nemico numero 1 e si chiama Zamparini. Dopo aver avviato una raccolta di firme per togliere la cittadinanza onoraria all'attuale presidente del Palermo, un cospicuo gruppo di tifosi ha sottoscritto una lettera che è stata inviata a tutte le testate giornalistiche che si occupano del Palermo calcio: "Ci rivolgiamo a voi come estrema richiesta di aiuto per fare sapere a tutta l’Italia calcistica quanto stiamo soffrendo, quanto desideriamo, con tutte le forze, riprenderci la dignità che una città come Palermo merita. Palermo sportiva non vuole più Maurizio Zamparini. Abbiamo deciso di rivolgerci ai media nazionali e locali perché siamo disperati per la situazione disastrosa in cui versa la nostra squadra del cuore. Purtroppo, usiamo l’aggettivo 'disperato' perché ci sentiamo prigionieri, ostaggi di un incubo chiamato Maurizio Zamparini". Comincia così la lunga missiva, che è stata scritta da un tifoso che si chiama Davide Cascio, uno degli amministratori del gruppo facebook "Palermo rosanero capo e cuore della Sicilia", che conta più di 2000 iscritti. Al grido accorato di Davide si sono unite altre comunità di sostenitori rosa: "Io tifo solo P@lermo", 3600 iscritti, "Palermitani stanchi di Maurizio Zamparini, 330 iscritti, "Palermo sempre e solo rosanero", 1600 iscritti. Circa 7500 persone che hanno deciso di metterci la faccia e far sentire la propria voce. Una lettera che riprende temi per i quali la redazione di Rotocalcio, da qualche anno, ha intrapreso una battaglia senza esclusione di colpi, in quanto fermamente convinta che un club così gestito è un suicidio sportivo, anche se la squadra al momento è ancora nella massima serie. Ostaggi, incubo, due termini che potrebbero sembrare esagerati, ma che invece racchiudono e sintetizzano il sentimento attuale della gente, che non sa più a che santo affidarsi affinché Zamparini la finisca di tirare la corda e si decida una volta e per tutte a cedere la mano. Queste trattative infinite, questo continuo rimandare, spaventa i tifosi, ed alimenta in loro sospetti piuttosto giustificati: "Chi sono questi fantomatici slavi di cui si circonda - si domanda Davide nella lettera - che ruolo hanno in società, se non quello di imporre i giocatori, loro assistiti, agli allenatori di turno? Vorremmo proprio sapere se figurano in pianta stabile nell’organigramma della società e con quale ruolo ufficiale...". E se fosse proprio questi fantomatici slavi il problema della mancata cessione societaria? Gente che, come dice il tifoso, non fa parte dell'organigramma societario ma che è sempre lì, come un'ombra. I loro interessi sono solo determinati dalle procure dei giocatori che hanno piazzato nel Palermo o c'è dell'altro che ha a che fare con le politiche societarie? Un altro punto saliente della lettera è legato alla passione e all'amore per i colori, sentimenti che non potevano non venire fuori da chi la squadra la ama davvero. Un comportamento del presidente che per tanto tempo i sostenitori rosa hanno fatto finta di non vedere, perché accecati da traguardi mai raggiunti nella storia del club, ma che oggi viene fuori prepotentemente: "Zamparini non mai visto una partita del Palermo allo stadio - si legge nella lettera. - Lui vive la città e i suoi tifosi a migliaia di km di distanza, non ha mai messo una sciarpa del Palermo al collo e non ha mai gridato Forza Palermo. Ha distrutto la passione calcistica di una città intera e l’entusiasmo di una tifoseria tra le più calde e appassionate d’Italia". Si conclude così la lettera di Davide e delle comunità rosanero su facebook. Un messaggio che è stato ripreso anche da testate nazionali e che, pertanto, sarà arrivato di certo al Presidente Zamparini. Ci auguriamo che tutto ciò possa far riflettere ulteriormente il numero uno rosanero perché anche se ci sbagliassimo e lui fosse in buonafede, vittima di sfortune e di errori involontari, qui a Palermo ha comunque fatto il suo tempo e davanti alle innumerevoli pressioni dei tifosi, veri proprietari virtuali del "cuore rosanero", ha il dovere di liberare "l'ostaggio" e di far risvegliare Palermo da quello che per tanto tempo è stato un sogno ma che ormai da anni si è trasformato in un vero e proprio incubo.

Michele Sardo