Posavec croce e delizia, ma l'accanimento non giova a nessuno

Il portiere croato prima sbaglia, ma poi si riprende dimostrando carattere

Posavec croce e delizia, ma l'accanimento non giova a nessuno

Dopo l’esordio promettente contro il Bologna nella stagione 2015/2016 e la partita nel primo turno di Coppa Italia dell’anno scorso contro il Bari eravamo in tanti a pensare che Josip Posavec fosse un portiere di ottime prospettive: dire il contrario sarebbe falso.


Dalle circostanze di cui sopra però sono passate tante partite e successe tante cose, andate palesemente nella direzione opposta. L’estremo difensore croato sembra essere rimasto sulla stessa lunghezza d’onda della, deludente, stagione passata, in cui ha alternato grandi parate ad errori veramente grossolani.


L’emblematica dimostrazione di ciò si è vista ieri sera: una spanciata degna di un sumo che partecipa ad una gara di tuffi su una palla innocua in uscita che Buonaiuto è riuscito a non insaccare nonostante la porta sguarnita (30’ da brivido per il calcio italiano) cui è seguita nella ripresa, una grandissima parata su Han, molto più difficile di quanto si possa credere, perché c’era uno specchio aperto da chiudere in poco tempo.


Dare un giudizio tecnico su Posavec risulta francamente complesso: posto che è sostanzialmente migliorato nei movimenti a respingere rimanendo spericolato e a tratti tremebondo nelle uscite, c’è da constatare che si tratta di un portiere da testa o croce. Quando esce la prima, ovvero l’intervento sensazionale, pensi che con le giuste mosse possa fare cose importanti; quando esce la seconda, ovvero una topica da “Mai dire gol”, ti dici che è meglio cambiare, di corsa, subito. Dove sta la verità del portiere rosanero? Come sempre, probabilmente, nel mezzo.

 

No, non è certamente (come Zamparini ebbe a dire qualche tempo fa in maniera improvvida) il miglior portiere che abbia mai difeso la porta del Palermo, ma questo non significa in automatico che sia, nonostante un passato difficile da dimenticare, già bruciato: in fondo ha solo 21 anni. Si può recuperare ma affinché ciò accada sono importanti una serie di cose.

 

Piaccia o no, in questo momento Posavec è il portiere del Palermo e vista la delicatezza del ruolo è meglio che il clima attorno a lui non sia aprioristicamente ostile. Questo non significa fargli le standing ovation quando sbaglia, ma semplicemente evitare di accanirsi o di farne un capro espiatorio, specie in situazioni neutrali, cercando di dargli già in partenza la giusta carica senza partire col pregiudizio di ciò che è stato. Mettergli troppa pressione è controproducente anche, se non soprattutto, per la squadra.


Allo stesso tempo però è fondamentale che pure lui (oltre che impegnarsi anche a costo di perdere tempo in più in allenamento per migliorare la tempistica delle uscite) si dia una smossa soprattutto sotto il profilo mentale. Rendere con tanta pressione non è sicuramente facile ma Posavec dà spesso e volentieri la sensazione di essere approssimativo e l’approssimazione, in porta come nella vita, è raramente una via efficace.