L'importanza di essere palermitano

L'importanza di essere palermitano

 

“I sogni son desideri”, così cantava Cenerentola nel celebre cartone animato di Walt Disney e per Andrea Accardi, Luca Fiordilino, Antonio Mazzotta e Simone Lo Faso, cresciuti probabilmente proprio insieme ai capolavori dell’animazione disneiana, questi sogni sono diventati realtà. I “picciotti” del Palermo 2018/2019 ieri erano presenti al centro “Padre Nostro” di Brancaccio per parlare con i bambini del quartiere di cosa vuol dire essere palermitani, giocare nella squadra della propria città e difendere i colori a cui sono legati sin dall’infanzia.

 

Essere un palermitano nel Palermo Calcio vuol dire essere esempio. Non che gli altri giocatori non lo siano, ma i “picciotti” rappresentano per le nuove generazioni quelli che ce l’hanno fatta partendo dai campetti degli oratori o dalle strade dove ora giocano loro. Dopo tutta la trafila dai pulcini passando per la Primavera adesso sono arrivati lì, dentro il “Renzo Barbera” dove giocavano i Corini, Toni, Pastore Miccoli e Cavani, e i bambini li guardano sapendo che, se li prenderanno a modello, anche loro magari potranno giocare nel calcio che conta con i colori rosanero.

I “picciotti” hanno la responsabilità di sapere che i primi che i bambini palermitani guarderanno saranno sempre loro.

 

Essere un palermitano nel Palermo Calcio vuol dire sacrificio. Sapere di dover inseguire il proprio sogno e lavorare in una terra tanto bella quanto disgraziata, dove molto spesso i ragazzini crescono in condizioni difficili e devono andare incontro alla dura legge della strada, che dove non riesce a dare quasi sempre toglie. Il sacrificio che spesso porta a dover andare via, come fanno in tanti, come ha dovuto fare Mazzotta, che ha percorso tutta l'Italia prima di poter tornare finalmente a casa. Vuol dire avere la consapevolezza che il talento non basta, che ci vuole anche tanto lavoro, tanta determinazione, anche quando pensi che quel momento potrebbe non arrivare mai. Ma ci sono sempre loro, i “picciotti”, a ricordare ad ogni bambino, ancora una volta, che loro ce l’hanno fatta.

 

Le esperienze di Andrea Accardi, Luca Fiordilino, Antonio Mazzotta e Simone Lo Faso si uniscono in questi punti, che spiegano cosa vuol dire giocare per la squadra della propria città, ma c’è stata una frase in particolare che ha riassunto in maniera perfetta il senso della giornata di ieri: “Ricordatevi sempre chi siete e da dove venite”. Come una morale in pieno stile disneiano, nel luogo dove Don Pino Puglisi è stato esempio del sacrificio estremo di un uomo che, difendendo i propri valori e i propri ideali, ha creduto nel sogno di rendere il mondo un posto migliore. Essere un palermitano nel Palermo Calcio vuol dire ricordare sempre a tutti chi siamo e da dove veniamo.