Le «primarie» del Palermo: chi scegliere in panchina?

Le «primarie» del Palermo: chi scegliere in panchina?

 

Le questioni giudiziarie sembrano essersi ormai risolte, con la permanenza in Serie B. I problemi societari verranno gestiti in questi giorni, come ha tra l'altro fatto sapere anche il direttore generale Fabrizio Lucchesi. Dopodichè sarà la volta delle questioni di campo, con la scelta della nuova sede del ritiro estivo ma soprattutto dei giocatori e dell'allenatore che vi prenderanno parte. In casa Palermo il mese di giugno è quello dei punti di non ritorno, quello in cui porre le basi per una nuova stagione ma anche per un nuovo ciclo, quello che metta definitivamente alle spalle l'era Zamparini e che riporti entusiasmo tra la gente.

 

Di nomi, soprattutto per il ruolo di allenatore, ne sono stati fatti diversi in questi giorni. Più che altro basati su uno stralcio delle recenti dichiarazioni di Salvatore Tuttolomondo, il quale ha fatto capire di voler portare a Palermo un allenatore che abbia città e squadra nel cuore e nel DNA. Andiamo a sviscerare un nome per volta, provando a evidenziare i pro e i contro per l'ingaggio di ciascuno dei candidati (o presunti tali) alla panchina rosanero.

 

BEPPE IACHINI
Forse "il più vincente" tra gli allenatori accostati al Palermo in questi giorni, il mister marchigiano ha già vinto sulla panchina rosanero un campionato di Serie B, come aveva già fatto con il Chievo e, attraverso i playoff, con la Sampdoria. Pertanto, per un immediato ritorno in Serie A, la sua candidatura sembra essere la più adeguata.
Tuttavia, un paio di aspetti sembrerebbero osteggiare il ritorno di Beppe a Palermo. In primis il fatto di aver bisogno fin dall'inizio di una squadra forte e collaudata per la categoria, a dispetto della scelta della società di puntare su tanti giovani e alcuni "vecchietti". E poi non va sottovalutato l'aspetto del gioco: raramente Iachini ha fatto divertire, pur vincendo.

 

EUGENIO CORINI
Il dominatore dell'ultimo campionato cadetto alla guida del Brescia può di certo essere visto come un profilo credibile per aprire un nuovo ciclo a Palermo. Allenatore giovane, molto intelligente e capace di gestire un gruppo di giovani di talento, ma che punti anche su alcuni elementi di esperienza. E poi il Genio ha Palermo e il Palermo nel cuore, come ha dimostrato da giocatore e in un breve cameo in panchina.
Il più grande "contro" sulla seconda avventura in panchina di Corini a Palermo è legato al fatto che difficilmente il Brescia si disfarebbe del tecnico che ha riportato le Rondinelle in Serie A. E anche l'intenzione dell'ex regista rosanero sembra quella di restare nel club che gli ha restituito una chance in panchina.

 

FRANCESCO GUIDOLIN
Un altro allenatore che ha già guidato il Palermo e che ha anche vinto un campionato cadetto, con una squadra piena di fenomeni che avrebbero poi fatto grande strada nel calcio che conta. Inutile sottolineare che il mister di Castelfranco Veneto sarebbe un profilo perfetto, sia per il legame con la città che per la sua capacità di lasciare un segno positivo ovunque alleni.
Tuttavia, il fatto di essere fermo da qualche anno rappresenta già un neo, anche se fare calcio per un bravo allenatore non può prescindere dal passare del tempo. Inoltre, il ruolo di "talent" su DAZN sembra andare bene all'ex tecnico rosanero e dell'Udinese, il quale non allena sia per mancanza di proposte concrete che per scelta personale.

 

GIOVANNI TEDESCO
La candidatura più affascinante è proprio quella del "picciotto" di Pallavicino, che così come gli altri tecnici menzionati ha già allenato a Palermo, seppur per poche settimane. Il fattore entusiasmo che Giovannino porterebbe nell'ambiente sarebbe quello fondamentale, oltre al fatto di aver già dimostrato di voler allenare in Italia, e in particolare nella sua Palermo.
Di contro, però, ce ne sono altri. Tedesco non ha esperienza in un campionato competitivo, visto che finora ha allenato solo nella modesta massima serie maltese. Per una squadra che vuole rilanciarsi subito e vuole tornare a vincere, si tratterebbe di una scommessa più che una certezza. Fermo restando che non dispiacerebbe vedere un palermitano doc vincere con la maglia rosanero.

 

PASQUALE MARINO
Si tratta forse della candidatura più forte tra quelle venute fuori nelle scorse ore. Sulla bravura del mister marsalese non si può discutere, visto che ovunque è andato Marino ha lasciato il segno: Udinese e soprattutto Catania in Serie A, fino all'avventura a La Spezia culminata con la presenza ai playoff. Le sue squadre giocano bene e arrivano quasi sempre in fondo ai campionati, rispettando i pronostici.
La pecca più grande nella carriera di Marino è il fatto di non essere proprio un vincente: tre soli salti di categoria, uno solo di spessore alla guida del Catania ormai 14 anni fa. Tanti esoneri nella sua carriera, forse indice del fatto che il mister lilibetano fatica un po' a sostenere le pressioni. E a Palermo, di pressioni ce ne sono eccome...

 

VINCENZO VIVARINI
L'esperto mister abruzzese potrebbe puntare su Palermo per prendersi quella opportunità che gli è stata "scippata" un anno e mezzo fa a Empoli, quando fu esonerato da secondo in classifica. Il fatto di giocare un calcio molto divertente e di avere grande voglia di riscatto (gli azzurri sono intanto tornati in B...) potrebbe rendere Vivarini il profilo giusto per l'allenatore del Palermo del futuro.
Proprio il fatto di aver vinto davvero poco (un campionato di C a Teramo, poi revocato) rappresenta il più grande ostacolo per l'arrivo di Vivarini in rosanero. Se da una parte si tratterebbe di un salto di qualità, d'altro canto sarebbe un grande rischio, visto che il mister di Ari ha allenato in serie B solo negli ultimi due anni dopo una lunga gavetta.

 

DELIO ROSSI
Non lo abbiamo lasciato per ultimo per caso. Sia perchè il suo destino sembra portarlo di nuovo lontano da Palermo, sia per dare un po' di pathos sul finale. Il mister romagnolo resterebbe in rosanero forse a vita, e il suo legame con la piazza oltre all'esperienza e alla capacità di fare un calcio divertente sono tutti aspetti per cui "fare il tifo" per la permanenza di Delio a Palermo.
Tuttavia, come si è già detto, l'avventura di Delio Rossi a Palermo giungerà con ogni probabilità al capolinea tra 27 giorni, ovvero alla naturale scadenza del contratto. Forse è giusto così, visto e considerato che il tecnico aveva fatto capire di aver accettato il ritorno "per riconoscenza" più che per reale voglia di tornare a vivere lo stress della panchina.


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