«Con la liquidazione di Hera Hora recesso Di Piazza inefficace»

«Con la liquidazione di Hera Hora recesso Di Piazza inefficace»

Parola a Salvatore Errante Parrino.

Il dottore commercialista, membro del collegio sindacale del Palermo ai tempi di Ferrara e Polizzi, intervistato ai microfoni del Giornale di Sicilia ha parlato della possibile liquidazione di Hera Hora e degli effetti che questa azione avrebbe nei confronti di Tony Di Piazza e del diritto di recesso presentato dall'ex vice-presidente rosanero: 

 

“Lo scioglimento pone in liquidazione l’intera società, da quel momento in poi la società non può svolgere nuova attività. Può pagare i debiti, proseguire le attività in corso e, in parole molto semplici, deve vendere i beni, incassare i crediti e pagare i debiti. Si redige il bilancio finale di liquidazione e il netto, sempre che ci sia, lo si divide tra i soci”.

 

DI PIAZZA

“Di Piazza è messo alle strette perché così il recesso è inefficace e non può ricevere alcunché. È tutta la società ad essere in liquidazione, il recesso si blocca e quel che rimane, se rimane, si ripartisce. Sicuramente, così, si blocca l’operazione di recesso, come dice il codice civile. Dato che il recesso ha perso efficacia, il recedente rimane un socio. Una volta deliberata la liquidazione, essendo il Palermo un asset della società in questione, andrà venduto. Il liquidatore, per legge, ha l’obbligo di vendere i beni sociali. Se nessuno acquista le quote, però, queste potrebbero essere assegnate ai soci di Hera Hora, ma serve il consenso unanime degli stessi".


 

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