Perdere prima di scendere in campo
Ripartire. Ancora una volta.
Come un’automobile con grossi problemi al motore. E allora carro attrezzi, meccanico, riparazione e di nuovo su strada. E poi ancora uno stop.
È un Palermo molti volti, forse troppi, e per questo irriconoscibile per tutti tranne che per gli avversari, che ormai hanno imparato le debolezze evidenti e puntuali della macchina rosanero.
Il pilota, del resto, non è ancora riuscito a regolare i meccanismi, ad alternare freno ed acceleratore, insomma a guidare il proprio mezzo. Con risultati che, vista la classifica, non sfiorano la sufficienza.
Insomma c’è qualcosa di rotto. Ma qui ormai c’è poco da analizzare: nella settimana che porta alla 27esima giornata, dopo cinque mesi dall’inizio del campionato, è evidente che il difetto, il cortocircuito, non sia da cercare ad un livello superficiale.Si deve andare in profondità, svelare l’intreccio di fili danneggiati e ad uno ad uno riallacciarli.
Lacune tecniche, difetti tattici e in alcuni casi carenze atletiche, tutto sopra l’unico denominatore che vede manifesti vuoti di personalità in gran parte di questo organico. Le partite, spesso, si vincono o si perdono già dentro gli spogliatoi. E sembra che quest’anno tanti punti siano andati persi ancor prima di scendere in campo.
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