Palermo, una brutta sconfitta a Reggio. Servirà reagire

Palermo, una brutta sconfitta a Reggio. Servirà reagire

Un 3-0 che non lascia spazio a commenti, con poche attenuanti in realtà. Il Palermo ha giocato ieri probabilmente la sua peggiore partita da un anno a questa parte, perché a Reggio Calabria si sono rivisti i fantasmi di Torre del Greco: stesso punteggio, stessa prestazione senza mordente, stessa assenza del Palermo in campo.

Non c’è poi molto altro da dire, visto che la squadra è riuscita a fare male in tutti i settori: la difesa era straordinariamente in confusione, il centrocampo lento e privo di inventiva, l’attacco sterile e incapace di offendere.

Chi scrive, va detto pure, non è del partito dei “temporeggiatori”, di chi vorrebbe in pratica giustificare la disfatta di ieri pomeriggio con il poco tempo a disposizione per i nuovi acquisti. Il discorso non cambia: si può perdere, ma non si può accettare la resa sin da prima che cominci la partita. Poi è chiaro che servirà il tempo necessario per oliare i meccanismi, costruire un nuovo collettivo e per dare modo a Corini di forgiare una mentalità vincente, di cui finora neanche l’ombra.

Qualcosa però preoccupa: quel possesso palla difensivo non è soltanto brutto e noioso, ma diventa un’arma a doppio taglio quando perdi il pallone; e poi lì davanti non si pressa più e si è concesso alla Reggina di arrivare tutte le volte almeno a centrocampo senza grandi fatiche.

Infine, una nota per i cambi: sotto già 2-0 ma con l'uomo in più, era lecito attendersi mosse più offensive e impattanti di Floriano e Sala, data anche la prova opaca di Brunori. Non sarebbe cambiato molto visto l'andazzo generale, ma anche ieri le sostituzioni non hanno convinto ed è la terza volta consecutiva che succede.

Contro il Genoa, contro una grande squadra (ma non deve essere una scusante), servirà una risposta immediata almeno nel carattere. Perché questa Serie B non fa sconti.