Palermo come Penelope, ma il tempo di tessere la tela è finito

Palermo come Penelope, ma il tempo di tessere la tela è finito

Di giorno tesseva con maestria, di notte disfaceva la sua opera. Con questo stratagemma Penelope, la moglie di Ulisse, ingannò i suoi pretendenti, e con una mossa simile (seppur involontaria) il Palermo sta disilludendo il suo pubblico, affamato di serie A.

E' necessaria una premessa: ciò che è accaduto negli ultimi cinque giorni non cancella quanto di buono fatto in passato: sarebbe disonesto e limitante negare i progressi che i rosanero hanno fatto da Parma in poi, escluso l'incidente di Cittadella. La squadra oggi gioca meglio, attacca bene ed è più consapevole dei suoi mezzi. 

Eppure non basta. Ciò che manca, a detta di chi scrive, è lo step mentale finale: quello che non ti fa rimontare a Cremona, quello che ti tiene dentro la gara di martedì, che incoronerebbe la squadra di mister Corini come seria candidata alla promozione diretta. E' inutile dire che sia già finita con ancora undici partite da giocare, ma è anche doveroso sottolineare che il tempo per disfare la tela è finito: ora serve solo tessere, già da sabato a Brescia.

Il turno infrasettimanale conclusosi ieri è stato nefasto, tutte le avversarie del Palermo hanno vinto, ma non significa nulla. Se i rosa sapranno rimettersi subito in carreggiata, anche la classifica tornerà a sorridere in poco tempo: non dipende tutto da Brunori e compagni, ma una larga parte è ancora in potere della squadra rosanero.

E' il momento di dimostrare di aver fatto quel passo: è il momento di dimostrare che la sconfitta con la Ternana verrà spazzata via da una prova di carattere, e poi si penserà agli scontri diretti che ci saranno e che saranno decisivi. Al telaio deve mettersi mister Corini: non c'è più molto tempo, ma ci sono undici partite per tessere una grande tela. Sarà qui che si capirà chi è all'altezza delle ambizioni rosanero, e chi sfortunatamente non lo è.