76 giorni di follia. Il racconto di un grande bluff

76 giorni di follia. Il racconto di un grande bluff

Dal 30 novembre al 14 febbraio. Settantasei lunghissimi giorni vissuti con il fiato sospeso in attesa di conoscere il futuro del club. Gli inglesi quando sono arrivati dovevano salvare la baracca e invece, sono stati in grado di affossarla ancora di più. Adesso che la loro parentesi si è chiusa cosa resterà di questa esperienza inglese? Nulla. Anzi, il comunicato del Palermo è stata come una boccata d’ossigeno puro ad un paziente in terapia intensiva. Non se ne poteva più, diciamocelo chiaramente abbiamo vissuto quasi tre mesi vittime di un raggiro senza precedenti. Gli inglesi avevano promesso un rilancio che non si è mai verificato nei fatti, portando a Palermo faccendieri improponibili e investimenti di carta straccia. 

 

In realtà in queste settimane abbiamo visto solo i 10 euro e nient’altro. Hanno provato pure a fare mercato con esiti disastrosi. Loro affermano di aver portato quattro giocatori e che non ci sarebbero state le condizioni per concludere le trattative. Di sicuro, si è persa la possibilità di acquistare a gennaio quei tasselli utili per gettare le basi della prossima stagione. E così, di comunicato in comunicato, di post su Instagram ai proclami alla stampa siamo arrivati a febbraio. E con le scadenze dei pagamenti e l’incedere pressante dei creditori sono venuti fuori tutti i limiti di un gruppo, che non solo non è riuscito a trovare nuovi investitori ma che non è stato in grado di far fronte nemmeno alle spese correnti. 

 

Adesso si torna alle origini, ovvero ha vinto la linea dei legali di Zamparini che avevano messo in mora la proprietà inglese. Un passaggio sotto sotto di consegne che sarà tutto da chiarire. Anche perché vorremmo comprendere con quali fondi si pagheranno gli stipendi. 

 

Concentriamoci, invece, sul presente. Adesso il garante del club si chiama Rino Foschi da direttore dell’area tecnica a presidente del club il passo è breve. L’unica nota positiva di questa vicenda è che le mani salde di Foschi raddrizzeranno questa barca. Per l’amore che Foschi nutre per la città e la tifoseria. Per il ruolo riconosciuto da staff e giocatori. Per la volontà di portare a termine la stagione senza disperdere il patrimonio di questi mesi. Sarà una fase transitoria: il tempo che Foschi faccia fronte alle spese correnti (retribuzione degli stipendi e pagamento dei 115 creditori del club). Subito dopo dovrà trovare un nuovo investitore. Anzi l’investitore già c’è e «sta completando la redazione del proprio progetto industriale per la società», si legge nel comunicato pubblicato ieri dal siro ufficiale del club. 

 

Nel frattempo, la gestione è stata affidata a due soggetti di garanzia: il direttore amministrativo Daniela De Angeli, e per l’appunto, il direttore dell’area tecnica Rino Foschi «che condurranno la Società, con trasparenza e piena indipendenza, nella fase di traghettamento al nuovo investitore».
Non c’è che attendere e sperare che questo incubo finisca al più presto.