Nonno, raccontami quel 2-2 da leggenda

Gennaio '49: il grande Torino vincitore di cinque scudetti di fila in vantaggio di due gol alla Favorita. Poi l'inferno rosanero. In sette minuti.

Nonno, raccontami quel 2-2 da leggenda

Sei gennaio 1949, giorno dell’Epifania. Alla “Favorita” arriva il GRANDE TORINO, vincitore di cinque scudetti di fila. Il Palermo affronta i granata con il completino da trasferta, per non confondere i colori: pioggia e fango contribuiranno a rendere epico un match che già dalla vigilia è connotato da un’aura leggendaria. L’attesa qui non è essa stessa il piacere: si andrà ben oltre. Un tappeto di ombrelli contorna un’arena che vede un Toro difficile da matare: quello di Valentino Mazzola & company vede sempre rosso.

Si gioca su un pantano, ma i granata sembrano danzare sul velluto: al 41’ Gabetto porta in vantaggio gli ospiti ed al 9’ della ripresa Bongiorni raddoppia. Un tema già scontato sembra seguire il suo normale svolgimento. L’alfiere dei granata, quando occorreva, lanciava il suo segnale: si rimboccava le maniche e per il Toro partiva la carica. Quel giorno sono gli undici in maglia bianca e nera di fango a scatenare l’inferno.

In 7 minuti (27’ e 34’ della ripresa) arriva il pari confezionato da Pavesi e Milani e nel finale De Santis sfiora il clamoroso sorpasso. 80 o 90 anni, l’età di chi quella partita l’ha vista e potrebbe raccontarcela: li invidieremo per sempre.

Quattro mesi, la distanza temporale che separa quell’incontro dalla tragedia aerea di Superga, in cui i giocatori di quella squadra leggendaria trovarono la morte. Allora non si usava l’aereo per le trasferte di campionato: il Torino lo prenderà per quella maledetta amichevole di Lisbona, scaturita da una promessa fatta dal grande Valentino al capitano lusitano Francisco Ferreira, in difficoltà economiche e desideroso di raccogliere un pinguo incasso. Ci fu una stretta di mano: bastava per quei tempi. Bastò per darsi appuntamento con un tragico destino.

 

L'autore cura la pagina Facebook "US Città di Palermo History"