Mignani: "Contro l'Ascoli un tipo di partita che amo, con tanto pepe"

Mignani: "Contro l'Ascoli un tipo di partita che amo, con tanto pepe"

Michele Mignani, allenatore del Palermo, ha parlato della sfida casalinga di domani pomeriggio - ore 15, stadio 'Renzo Barbera' - contro l'Ascoli. Queste le sue parole in conferenza stampa:

"Abbiamo fatto allenamento questa mattina e anche oggi pomeriggio, finiremo tardi. Per questo non sono anche usciti i convocati. La mia consuetudine comunque è di non comunicare chi gioca". 

RITIRO 

"Quello che ho detto nella scorsa conferenza lo confermo: se dovessi accorgermi che qualcuno ha staccato la spina io non avrei nessun problema a lasciare gente a casa. Io ho visto allenare i ragazzi con impegno, la partita poi è un'altra cosa. Io rimango su quella linea. Il ritiro è un segnale che la società ci ha dato per far capire che non è contenta. Io ho sposato questa scelta, perché manca poco alla fine e se può essere d'aiuto è giusto farlo". 

PARTITA DA DENTRO O FUORI 

"Non determina un esito finale, però è una partita molto importante per noi, per riprendere quella fiducia che pensavamo di aver preso e le due sconfitte ci ha tolto. Io amo queste partite, con tanto pepe: bisogna interpretarla nella maniera giusta".

DI COSA HA BISOGNO IL GRUPPO 

"Io credo che nella vita poche sono le persone che nascono con la camicia. A volte i problemi nella vita ci sono, e ti servono per crescere. La sensazione più bella è che quando qualcuno di noi risolve un problema e si sente più forte. Noi ci rendiamo conto che siamo in un brutto momento, e dobbiamo avere la voglia di provare a risolvere questo problema. Noi dobbiamo tirare fuori il carattere dandoci una mano tra di noi. Spero ci dia una mano anche la gente di Palermo ma se così non fosse dobbiamo aiutarci da soli. Inoltre non contano più le parole, ma i fatti". 

COSA E' CAMBIATO DOPO UN MESE 

"Io speravo che in queste cinque partite facessimo qualcosa di più, in termini di punti. Vi ho raccontato di cosa ho visto io nelle partite. Per quello che riguarda la mia gestione, vedo una squadra che non sa reagire alle difficoltà, ed è un problema di testa. Se io però non credessi in questa squadra non avrebbe senso che io stia qui".

TI ASPETTAVI TUTTE QUESTE DIFFICOLTA' 

"Quando si cambia un allenatore qualche problema c'è. Io so che chi era qui prima è un grande lavoratore e una brava persona, forse secondo la società serviva qualcosa di diverso. Noi allenatori quando siamo fermi abbiamo voglia di ripartire, certo sapevo che tutte le occasioni possono nascondere delle insidie, ma è il nostro mestiere quello di lavorare per cercare di risolverle". 

I GOL PRESI 

"Quando una squadra fa gol o c'è una prodezza o c'è un errore. Noi cerchiamo di eliminare gli errori, ma se guardo i gol presi da quando sono arrivato io alcuni potevano essere evitati, ma se prendi un gol devi pensare di farne due. La forza di una squadra è quella di andare oltre l'errore. Se ogni volta che una squadra prende gol finisce la partita non si va da nessuna parte".

COME STA LA SQUADRA, DI MARIANO 

"Di Mariano ancora non è pronto, gli altri disponibili sono gli stessi di La Spezia. Quelli che ho sono sufficienti". 

DI FRANCESCO SECONDA PUNTA? 

"Ci sono tante opzioni che stiamo pensando. Stiamo vedendo che nelle ultime partite c'è difficoltà a trovare il gol con facilità, stiamo valutando tante cose ma alla fine ciò che conta è l'atteggiamento e la voglia di andare verso la porta avversaria".

TERZA PARTITA IN OTTO GIORNI, GOMES/STULAC 

"La formazione non la dico oggi, la voglio dire prima ai ragazzi. Guarderò l'allenamento e deciderò. Ora ho tante scelte a centrocampo, farò le scelte che riterrò giuste. Stulac è un giocatore di livello, ma tutti dobbiamo dare qualcosa di più. Gomes ha fatto un grande campionato, ci sta possa accusare qualcosa". 

SOLO UNA SQUADRA E' SALITA CON 12 SCONFITTE IN CAMPIONATO 

"Nel momento in cui raggiungi i playoff di certo non ti guardi indietro. Le sconfitte lasciano sempre delle cicatrici, ma quando arrivi lì si azzera tutto. Devi andare dritto verso il traguardo".

QUAL E' L'OBIETTIVO DEL PALERMO, I GIOCATORI LI VOGLIONO FARE I PLAYOFF? 

"E' un po' di tempo che io vivo nel calcio, ne ho visti errori come quello di Lund. Ha colpito la palla male però credo che Lund abbia dimostrato di essere serio ed affidabile. Io non discuto il gesto tecnico, se qualcuno ha staccato la spina lo metterei da parte, ma non è così. Io accetto gli errori, non accetto che dopo si chini la testa senza provare a reagire. Noi abbiamo un obiettivo, e dobbiamo dimostrarlo in campo. Quello che io pretendo è che la squadra reagisca, nel secondo tempo una reazione c'è stata ma non siamo riusciti a essere pericolosi. Le prestazioni si possono alzare, ma ovviamente siamo anche sotto il giudizio del risultato". 

PERCHE' QUESTA SQUADRA NON REAGISCE 

"Secondo me il problema nell'ultimo periodo è che fa fatica a reagire alle avversità. A prescindere dai moduli, secondo me questa è la più grossa problematica. Qualche giocatore può non essere soddisfatto di quello che sta facendo, ma l'unico modo per uscire è reagire, con carattere".

LE CONTESTAZIONI DEI TIFOSI, BUTTARO/SEGRE A DESTRA 

"Io devo mettere i giocatori in grado di dare aiuto alla squadra. Buttaro è un giocatore ordinato e affidabile, Segre è un giocatore di corsa che ti può dare inserimenti. Quando si studia una partita bisogna tenere conto anche dell'avversario. Nessuna squadra penso che ci abbia messo sotto da quando ci sono io, ma dobbiamo dare di più. Io ammiro e ringrazio Segre per la sua disponibilità, ora non sto a dirvi come giocheremo domani però. 

La contestazione dei tifosi? E' legittima, io faccio l'allenatore e devo preparare la partita. Spero che i ragazzi da queste situazioni traggano delle motivazioni ulteriori. Palermo è una tifoseria molto calda, ci sta che si possa reagire così. Io l'ho definito un amore viscerale, questi sono dei plus. Noi veniamo giudicati ogni partita, e lo sappiamo. Dobbiamo essere più forti di questo, non vedo perché la squadra non debba accettare una situazione del genere. Se riusciamo a fare una partita di voglia i tifosi saranno con noi".

TORNARE AD AVERE UN GRANDE ATTACCO, IL PALERMO CI PROVA TROPPO POCO 

"Io conoscevo i numeri del Palermo quando sono venuto qua, sapevo che era una squadra che creava tanto ma prendeva tanti gol. Io non mi metterò ad analizzare il pre, ma di certo non dirò mai a un mio giocatore di non tirare in porta. Nella mia storia le mie squadre sono sempre state abbastanza equilibrate e anche a fare diversi gol, come nella passata stagione. Penso sia una situazione momentanea, è chiaro che dobbiamo migliorare". 

IL BARI PERO' GIOCAVA A 4, NON SI PUO' REPLICARE? 

"Secondo me il campionato di quest'anno è diverso da quello scorso, e il Palermo è diverso dal mio Bari. Le squadre che abbiamo affrontato giocavano tutte più o meno nello stesso modo, queste sono le motivazioni per cui dal primo giorno mi sono orientato in questo modo. Parto dal presupposto che questo per me (magari sbagliando) è un principio fondamentale: io devo mettere una squadra che ha un lavoro dietro, e quando giochi tanto hai meno tempo per organizzare qualcosa di diverso. Credo che sia giusto per il tempo che ho a disposizione proseguire un lavoro senza cambiare, perché devi dare certezze ai calciatori".