L'anno di DiFra
Dall'inizio dell'era City Group, il calciomercato del Palermo ha spesso offerto colpi interessanti, di spessore per la categoria, anche se non sempre accompagnati da un rendimento in campo direttamente proporzionale alle aspettative. La finestra di trasferimenti estiva della scorsa stagione, ad esempio, lasciò parecchio soddisfatti i tifosi e destò l'interesse di numerosi addetti ai lavori, grazie a entrate come quelle di Lucioni, Ceccaroni o Federico Di Francesco. Proprio il figlio dell'attuale mister del Venezia fu il fiore all'occhiello di quella campagna acquisti, viste le numerose stagioni in serie A e il gol alla Lazio segnato con la maglia del Lecce pochi giorni prima. Un'operazione di rilievo per il Palermo, che si pensava avrebbe aggiunto all'attacco un elemento capace di spostare gli equilibri.
Questo in teoria. Nella pratica è andata come si sperava? Diciamo di sì, abbastanza, in parte. L'intera stagione dei rosanero è stata caratterizzata da mezzi sorrisi, conferme parziali, se non addirittura colossali delusioni. L'idea di gioco proposta da Corini prima e Mignani poi non ha di certo valorizzato un gruppo squadra che, dal canto suo, avrebbe comunque dovuto esprimersi meglio di quanto abbia fatto; è chiaro però che alcuni singoli siano stati pesantemente penalizzati da un'impostazione tattica che ha spesso appesantito la manovra, limitato le peculiarità dei singoli e, nello specifico, costretto gli esterni a compiti improbabili e posizioni in campo poco funzionali, fin troppo isolate e lontane dalla porta.
Era evidente però che il numero 17 avesse nell'arsenale un ampio potenziale di colpi e giocate fuori categoria, che però è riuscito a sfoderare solo a tratti, "limitandosi" a mettere a referto 5 gol e 2 assist; un bottino non così misero, ma da certi calciatori ci si aspetta di più. E Di Francesco, probabilmente ringalluzzito dalla nuova guida tecnica, pare aver recepito il messaggio e sta facendo il possibile per prendere in mano la squadra, come i giocatori di spessore sanno fare. Le ultime uscite di Dionisi hanno mostrato una propensione alla verticalità, al liberare gli spazi per gli scatti e le giocate delle ali, ora più libere di puntare la porta e andare al tiro. Non è un caso che le due reti messe a segno contro Monza e Leicester abbiano avuto la firma dell'ex Lecce, che ora sembra in uno stato di forma mentale e fisica davvero ottimo.
Non è di certo il solo membro di questa rosa ad avere notevoli qualità, e immaginando possibili nuovi arrivi dal mercato la compagnia potrebbe diventare più numerosa. Ma il reparto offensivo, che nelle ultime due stagioni ha vissuto quasi esclusivamente della capacità di finalizzazione di Brunori, ha necessariamente bisogno di un cambio di passo nei suoi interpreti di maggior spessore, e in un sistema di gioco come quello apportato da mister Dionisi la sensazione è che in molti potranno trovare le giuste condizioni per esprimersi al meglio. L'auspicio, legittimato dalle recenti prestazioni, è che Federico Di Francesco possa affermarsi come uno dei leader tecnici della squadra, migliorando il suo score realizzativo, ma soprattutto mettendo in campo quella capacità di incidere in maniera decisiva che senza dubbio gli appartiene.